Panace di Mantegazza, la pianta tossica: bufala o verità?

Recentemente alcuni siti hanno lanciato un allarme sanitario nazionale relativo al panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum), una pianta tossica che può provocare gravi ustioni e danni alle mani se toccata. In realtà non esiste un vero allarme nazionale, ma la pianta è effettivamente tossica ed è presente in alcune zone d’Italia, come il Veneto, il Trentino, la Lombardia e la Valle d’Aosta.

Panace di Mantegazza, i pericoli anche mortali

Il panace di Mantegazza è una pianta che produce una linfa che rende la pelle particolarmente sensibile ai raggi ultravioletti. Coloro che entrano in contatto con la linfa della pianta non devono assolutamente esporsi al sole, che potrebbe provocare ustioni gravissime ed in alcuni casi anche mortali.

Questa pianta somiglia molto ad altre ombrellifere della stessa famiglia: solo che la sua taglia è diversa, infatti viene chiamata anche panace gigante perché le sue dimensioni possono raggiungere facilmente i 2,5 metri. (leggi la scheda Wikipedia sul Panace di Mategazza).

È considerata una specie aliena invasiva, originaria del Caucaso e importata in seguito in Europa per motivi ornamentali, finché non ci si accorse della sua pericolosità. Proprio per questo è spesso oggetto di monitoraggio e campagne di rimozione, in particolare sull’arco alpino.

Il caso della piccola Lauren Fuller

È diventato famoso il caso della bambina Lauren Fuller, le cui mani furono ricoperte da bolle enormi dopo aver toccato la panace di Mantegazza. In Italia è stata avviata da tempo un’opera di sradicamento di queste piante, che oltre a provocare danni all’uomo distruggono anche le specie originarie presenti. I danni risultano evidenti dopo 24 ore dal contatto, e l’esposizione al sole aumenta il deperimento cutaneo. Non toccate assolutamente questa pianta, e se lo fa evitate accuratamente i raggi ultravioletti anche dopo diverse settimane. 

La piccola ora è guarita ma le sue mani sono irrimediabilmente rovinate.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *