Il Virus Respiratorio Sinciziale ha fatto parlare molto di sé nella stagione invernale appena trascorsa: i social e i giornali hanno riportato più volte la notizia di una “nuova” emergenza per i più piccoli destando preoccupazione tra i genitori. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Virus Respiratorio Sinciziale, un virus comune
Nel mese di ottobre dello scorso anno Chiara Ferragni e Fedez hanno dato notizia sui loro profili Instagram che la piccola Vittoria ha contratto il Virus Respiratorio Sinciziale e necessita di cure ospedaliere.
Vuoi la grande rilevanza mediatica della coppia e il periodo anticipato rispetto a quello di maggiore diffusione dell’infezione, il virus balza agli onori di cronaca come nuova emergenza sanitaria.
La notizia rimbalza su tutti i mezzi di comunicazione, comprese le chat dei genitori giustamente preoccupati e in cerca di informazioni affidabili. Purtroppo, come spesso accade con il passaparola, le notizie prendono solo un aspetto sensazionalistico che poco rispecchia la verità.
L’RSV è in effetti un virus molto contagioso ma noto fino dal 1956 e che si ripresenta ogni anno. Il Virus Respiratorio Sinciziale, proprio per la sua diffusione nella popolazione, è anche molto comune tra i bambini nei primi due anni di vita.
Si stima che circa il 90% dei bambini lo contragga senza particolari criticità: nella maggior parte dei casi si presenta con sintomi influenzali lievi quali raffreddore, tosse e poche linee di febbre, interessando le vie respiratorie superiori. In questi casi l’infezione si risolve in breve periodo ricorrendo a farmaci specifici per le sintomatologie.
Le forme più severe dell’infezione colpiscono però circa il 2%/3% dei bambini più piccoli, generalmente sotto l’anno di età e i bambini che nascono nei periodi di maggior diffusione del virus. In questi casi vengono interessate le aree inferiori del tratto respiratorio sfociando in bronchioliti che rendono necessaria l’assistenza medica o il ricovero ospedaliero.
La diffusione dell’RSV
Il Virus Respiratorio Sinciziale coinvolge tutte le età, è tipicamente stagionale e si diffonde da novembre a marzo.
Nella passata stagione invernale è comparso in anticipo rispetto al periodo abituale, presentandosi spesso in forme gravi, soprattutto nei bambini piccoli. Questa situazione anomala si è verificata per la mancanza di anticorpi nella popolazione che adottando le misure anti-covid in un anno e mezzo di pandemia, ha limitato la diffusione anche dell’RSV.
Il contagio da RSV avviene, come per altre infezioni da virus, attraverso le goccioline emesse tramite la respirazione e viene trasmesso per via aerea o da contatto con le superfici infette. L’incubazione dell’infezione varia da 2 a 8 giorni e si diffonde nelle vie respiratorie aumentando la produzione di muco e la possibile comparsa di problematiche respiratorie.
Nonostante come già detto, i sintomi sono spesso lievi e si risolvono in poco tempo, per i genitori soprattutto di bambini molto piccoli, l’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale può preoccupare molto ed è quindi importante osservare attentamente il bambino così da saper riconoscere i campanelli di allarme in tempo ed evitare che la malattia degeneri.
Il migliore consiglio è quello di consultare il pediatra per qualsiasi dubbio o se si osserva un cambiamento nelle abitudini del bambino durante la malattia, come irritabilità o inappetenza, o se i sintomi persistono e non sembrano migliorare.
Post in collaborazione con Sanofi
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