Tagliere in legno: un ottimo alleato per una dieta bio

Gli alimenti industriali, lo sappiamo bene, sono tutto fuorché un sinonimo di salute e benessere: i tempi frenetici di oggi, così come la comodità di cedere al loro richiamo sono nemici con cui quotidianamente tutti noi combattiamo.

Oltre ai principi salutari ed ambientali che ci convincono a scegliere bio, anche gli strumenti da lavoro fanno la loro parte: ammettiamolo che avere sottomano un kit di mestoli, taglieri e quanto altro che motivi a metterci noi stesse ai fornelli dopo una lunga giornata di telefonate, ufficio e pianti strazianti può apparire un ottimo antidoto agli alimenti confezionati.

Dunque, vediamo cosa non può mancare nella cucina di una mamma bio: innanzitutto il tagliere, rigorosamente, di legno.

Lo vediamo nei programmi degli chef, nelle ambientazioni dei negozi di arredamento e da sempre è sinonimo di frutta e verdura. Averlo a portata di mano, sarà un invito a stenderci sopra carote, zucchine, pomodori, mela e banana e iniziare ad affettare il tutto, dando colore alla cucina, alla tavola con il ritmo del “toc, toc” del legno.

Alcune potrebbero obiettare che è più veloce e facile utilizzare uno dei tanti affetta verdura che dischetti colorati e intercambiabili disponibili nei mega store di elettrodomestici. Obiezione corretta, senz’altro, ma siamo sicure che sia proprio un affare acquistarlo?

Per sfruttarlo a pieno, occorre trovagli un posto “fisso” in cucina, pulirlo ogni volta che lo si usa (operazione più complessa che sciacquare un tagliere sotto il getto dell’acqua), considerare il consumo energetico e il futuro impatto ambientale quando sarà un rifiuto.

Dunque, il tagliere di legno è – a parer mio – molto più pratico, comodo, maneggevole, di minor ingombro e, perché no…un invitante motivatore per impegnarsi a preparare tanto buona frutta e verdura di stagione!

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