Tornare al lavoro dopo la maternità: alcuni pratici consigli per gestire l’allattamento al seno

Tornare al lavoro dopo la maternità non è mai semplice specialmente se il bambino ha pochi mesi e viene allattato esclusivamente al seno. Organizzare turni di lavoro e poppate può essere un’impresa ardua ma non impossibile se si utilizzano strumenti come il tiralatte e se si trova la collaborazione dei colleghi e del capo.

Di seguito riportiamo alcuni semplici consigli basati sull’esperienza dell’infermiera pediatrica Chiara Losa, in servizio presso l’ospedale Buzzi a Milano.

Imparare ad utilizzare il tiralatte e fare piccole scorte già una settimana prima di tornare al lavoro

Se si ha la fortuna di lavorare part-time si può anche fare a meno di spremere il latte dalle mammelle, ma se si sta otto ore fuori casa è necessario l’utilizzo del tiralatte. Alcune mamme potrebbero trovare proficuo tirare via il latte al mattino presto poiché di notte la prolattina raggiunge il massimo livello, mentre altre potrebbero preferire la fine della poppata per consentire alla mammella di svuotarsi completamente.

È opportuno pertanto fare alcuni tentativi già dalla settimana precedente del rientro al lavoro e congelare ogni giorno una scorta di latte da circa 150 ml. Bisogna prestare attenzione anche al momento dello scongelamento: la presenza della lipasi (enzima che spezza i grassi) può conferire al latte un odore leggermente acido, innocuo ma potenzialmente disgustoso per il bebè.

In via precauzionale pertanto si consiglia di sbollentare qualche minuto il latte prima di metterlo in freezer.

Prendere accordi con il datore di lavoro e cercare la collaborazione dei colleghi

Prima di rientrare al lavoro è buona norma concordare con il proprio capo l’utilizzo dei permessi per l’allattamento e trovare insieme un posto idoneo nell’ambiente lavorativo per usare il tiralatte in assoluta privacy. Inoltre può essere utile cercare la collaborazione dei colleghi, facendo capire loro che si tratta di una situazione temporanea il cui ritmo diminuirà nel corso delle settimane e che non intaccherà minimamente l’efficienza lavorativa.

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