Tutto quello che c’è da sapere sui test sierologici

Ad oggi solo una percentuale ancora relativamente bassa di italiani sa se ha effettivamente contratto il Coronavirus : da qualche tempo le Regioni hanno permesso ai privati e alle aziende di accedere allo strumento del test sierologico che permette di avere un’indicazione su chi è entrato realmente in contatto con il virus Covid-19.

Covid-19 : Non bisogna abbassare la guardia

Dal 18 maggio l’inizio della Fase 2 ha dato il via alla ripresa di molte attività : bar e negozi hanno riaperto e le città iniziano a rianimarsi. Possiamo finalmente ricominciare a uscire, per molti lo smart working ha lasciato il posto al lavoro nelle aziende, ma l’incertezza è ancora un sentimento molto diffuso e le regole da rispettare per la tutela della salute restano all’ordine del giorno. La distanza di sicurezza di almeno 1 m, l’igiene e la mascherina restano norme essenziali e imprescindibili.

Da alcune settimane sì è iniziato a parlare di test sierologico e di immunità : l’analisi degli anticorpi (immunoglobuline) IgM e IgG permettono di tracciare un quadro epidemiologico più ampio. Questo test però non va assolutamente a sostituire il test del tampone rino-faringeo, che riesce a stabilire l’effettiva presenza del virus nell’organismo in un dato momento.

Infatti il tampone, unico test diagnostico disponibile al momento, se vogliamo rappresenta un’istantanea, mentre il test sierologico rappresenta più uno storico della malattia, grazie alla presenza degli anticorpi specifici presenti nel sangue. Tuttavia, è bene ricordarlo, un esito favorevole non rappresenta una patente di immunità, poiché non abbiamo ancora informazioni sufficienti sull’immunità fornita dagli anticorpi.

Il test di ricerca sulle immunoglobuline è comunque una soluzione poco invasiva e adatta anche ai bambini, in caso di sospetta esposizione al virus senza la presenza di sintomi rilevanti.

Test sierologico: in cosa consiste?

Vediamo innanzitutto l’utilità del test a livello nazionale, di mappatura del virus: i risultati permetteranno di avere un quadro più chiaro calcolando la percentuale della popolazione che è realmente entrata a contatto con il virus.

Il test, infatti, va ad analizzare se l’organismo presenta gli anticorpi specifici per il Covid-19, che vengono sviluppati esclusivamente in presenza del virus. Così si possono rilevare anche i tanti soggetti che hanno contratto il Covid-19 ma in modo asintomatico.

Il test andrà a rilevare la presenza delle immunoglobuline IgM e IgG: le prime si manifestano in modo temporaneo in caso di infezione in corso e poi calano col passare del tempo, lasciando il posto alle IgG. La presenza di IgG nel sangue è il segnale che probabilmente l’individuo è entrato in contatto con il virus da diverso tempo e che ha sviluppato un buon numero di difese.

Test sierologico rapido e quantitativo : le differenze

Abbiamo al momento due tipi di test sierologici: uno rapido e uno quantitativo. Il primo permette di tracciare la presenza di anticorpi analizzando solo una goccia di sangue ottenuta con una semplice puntura a un dito. Per conoscere l’esito basta attendere 10-15 minuti. Tuttavia l’affidabilità del test rapido è molto ridotta, rispetto al secondo tipo di test, quello quantitativo.

Il test quantitativo si effettua infatti tramite un prelievo del sangue e analizza in modo abbastanza accurato la quantità di anticorpi che è stata prodotta dall’organismo. In questo caso, l’analisi richiede più tempo e l’esito è consultabile dopo qualche giorno.

Entrambi i test hanno un’affidabilità relativa : si parla infatti di percentuale di sensibilità (che incide sui falsi negativi) e specificità (che incide invece sui falsi positivi).

Solo nel caso in cui il sierologico dia risultato positivo accertando dunque che il paziente è stato a contatto con il virus, si valuta se procedere anche con il tampone. Ad ogni modo l’interpretazione degli esiti spetta esclusivamente al personale medico.

Il test e i bambini: come comportarsi?

Ad oggi, è possibile richiedere di sottoporsi al test sierologico privatamente ormai in tutte le città italiane, rivolgendosi alle cliniche private che li effettuano. Solo in alcune regioni è possibile fare il test dietro prescrizione, senza quindi un costo, e sarà il medico di base a valutare se procedere con la richiesta.
Il test rapido costa circa 35 euro, anche quello quantitativo varia da laboratorio a laboratorio, ma si aggira intorno ai 50-70 euro.

La richiesta può essere fatta anche per i bambini, al momento non ci sono reali controindicazioni al riguardo. Per un’esperienza più rapida e meno invasiva si può optare per il test rapido, da prendere in considerazione soprattutto quando non si hanno particolari sospetti che il bambino possa aver contratto il virus. Al contrario, se si ritiene che ci siano alte probabilità che si sia sviluppata l’infezione, allora può essere consigliabile procedere con il test quantitativo.

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