Un approccio diverso alla scuola: il modello ‘Senza Zaino’

È un progetto nato nell’ormai lontano 2002 a Lucca quello che offre oggi agli studenti un nuovo modello di scuola. Il nome dell’iniziativa promossa dal dirigente scolastico Marco Orsi è “Senza Zaino”. In un momento in cui l’esperienza scolastica è ampiamente turbata e compromessa dalla situazione di pandemia questo progetto oggi vede coinvolte ben 188 scuole in tutto il territorio italiano.

Scuola concreta ma senza zaino: il progetto compie 20 anni

Non si tratta di una di quelle iniziative lanciate e presto dimenticate negli ultimi anni nel complesso mondo della scuola italiana. Il progetto “Senza Zaino” è partito a Lucca nel 2002 grazie alla brillante intuizione del dirigente scolastico Marco Orsi oggi annovera circa 200 Istituti Comprensivi italiani tra i suoi aderenti.

Proprio il mese scorso si è svolto a Firenze un evento in presenza presso la sede delle giunta regionale per celebrare i 20 anni di “Senza Zaino” in Toscana, che si è confermato “un progetto virtuoso e una scommessa riuscita”, come ha affermato Alessandra Nardini, assessora all’Istruzione della Toscana.

Il principio su cui si basa il progetto non coinvolge solo l’aspetto pratico, legato alla schiena degli studenti, ma riguarda una vera e propria pratica di apprendimento, accettata tra quelle proposte e riconosciute da INDIRE e dal MIUR.
Il modello così definito e pensato 20 anni fa è ancora oggi ricco e reale, e dà ampio spazio a quelli che sono i bisogni primari dei bambini.

Le strategie su cui poggia le proprie basi sono quelle legate all’insegnamento secondo i dettami di grandi pedagogisti quali Dewey, Bruner, Montessori e Freinet.
Niente retorica e artificialità dunque ma capacità di coinvolgere tutti gli studenti in contesti e approcci che facciano in prima battuta pensare alla Comunità.

I dettagli del progetto “Senza Zaino”

Tra le diverse peculiarità che il modello “Senza Zaino” porta avanti si può certamente partire dall’idea dello spazio concepito come un luogo di benessere per tutti. L’ambiente che ci circonda è anche quello che veicola e guida le nostre azioni, soprattutto quelle che svolgiamo verso e con gli altri. Lo spazio della scuola è quindi modulato a misura di bambino.

Senza Zaino fa proprio il concetto di ambiente che influenza il nostro apprendimento. L’ambiente scolastico è cosi organizzato sia per veicolare un chiaro modello pedagogico-educativo, ma anche un modello relazionale, dei bambini, degli insegnanti, di tutto il personale.

Gli spazi non devono essere ambiti chiusi e totalmente estranei alla presenza delle altre persone, ma devono invece rappresentare un luogo di scambio, interazione e accoglienza. Questo modello passa attraverso alcuni interventi semplici ma molto diretti. Si va dalla palline da tennis sotto le gambe delle sedie così da ridurre il disturbo a chi ci sta vicino, al concetto di agorà di ispirazione greca per assemblee e discussioni di gruppo.

Laboratori, sedie con le rotelle per gli insegnanti per stare vicino a tutti i bambini e la creatività sono tutti ingredienti che rappresentano al meglio lo spirito di questa iniziativa. La didattica che viene così portata avanti e fornita è assolutamente attiva, esplorativa ed esperienziale.

Meno spazio viene infatti concesso alla teoria asettica ed impersonale, a fronte di un maggiore e più mirato coinvolgimento partecipativo. Chiaramente questo tipo di approccio non significa dimenticarsi di libri, compiti e studio.

Secondo gli ideatori del progetto, “Senza Zaino”, il modello di fonda su tre valori:

  • Ospitalità, riferito all’organizzazione degli ambienti, che devono risultare il più possibile ordinati e accoglienti, così da permettere la sistemazione ottimale dei materiali e da rendere le lezioni piacevoli e funzionali.
  • Responsabilità, riferita agli studenti, che devono essere coinvolti e motivati nel progetto di apprendimento
  • Comunità, riferita all’idea di condivisione, che prevede una collaborazione attiva e fruttuosa tra docenti e studenti.

L’esempio cagliaritano del professor Pusceddu

Questo tipo di esperienza formativa ha convinto tra i tanti che vi hanno aderito anche il professor Valentino Pusceddu, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Pirri1-Pirri2 di Cagliari.

Da ormai molti anni la realtà sarda del professore è entrata a far parte del progetto “Senza Zaino” e l’impronta democratica che ha ormai assunto né fa una delle più attive d’Italia.

Innovazione e valorizzazione della scuola sono gli elementi fondamentali da cui il professor Pusceddu è partito. Attraverso una rivalutazione degli spazi e un’attenzione mirata e puntuale ai bisogni di ogni studente a Cagliari si è potuta apprezzare una nuova modalità di didattica.

Ogni alunno è maggiormente coinvolto e motivato a far parte di una Comunità ampia e concreta, di cui appunto condivide la piena responsabilità.

Fonte immagini : Senzazaino.it

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