10 Motivi per odiare i propri figli senza sentirsi in colpa

Ecco dieci motivi per cui ha senso odiare i propri figli senza sentirsi troppo in colpa.

1. Neuroni funzionanti

Ammettiamolo. La memoria non è più quella di una volta.

Come si chiama quella collega che hai conosciuto l’altro anno? Mmm, aspetta.. Barbara? No… Giulia? No. Sandra? Ok, non ricordo.

Senti… come è il titolo di quel film che abbiamo visto tre mesi fa, dai quello carino, quello in cui lei si innamora di lui e.. poi lui va da lei ma poi dopo loro… dai!?? … daiii!! Per non parlare dei numeri di telefono. Ricordate il telefono di vostra madre, padre, moglie, fidanzata? Tanto c’è il telefonino, vero?

Se qualcuno mi da più di tre indicazioni stradali consecutive entro in tilt. Aveva detto dopo l’incrocio di girare a sinistra o a destra? Boh…tu prova dritto…

E i libri? I film? Le canzoni?

A proposito come si intitola la canzone che ha vinto l’ultimo Sanremo? Ah ecco … non sono solo io allora!?

Se invece Sgnappo e la Pulce sentono anche solo una volta una canzone (e quando dico una sola volta è effettivamente solo una volta) allora è finita. La sanno e basta. Tanto da riprendermi se sbaglio strofa o parola.

Io credo che questo sia profondamente ingiusto. Noo?

2. I motivetti delle canzoni

Visto che ci sono. Dopo che quei mostri si sono imparati a memoria quella canzoncina odiosa, iniziano a cantarla in continuazione fino a quando il motivetto non ti rimane impresso nel cervello.

E così ti ritrovi a fischiettare Peppa o Masha nei posti più impensabili: in bagno quando fai la barba, mentre guidi nel traffico, in ufficio, oppure ancora quando sei alle poste o una sera a cena con gli amici.

E allora prendono a guardarti piuttosto maluccio credendoti, forse anche a buon diritto, che tu sia un po’ andato. E giustamente si chiedono dove sia quel tipo che avevano conosciuto tanti anni prima, quando andavi ai concerti rock con il giacchetto di pelle trasandato, i capelli lunghi e dei sogni giganteschi.

3. Batterie instancabili

Diciamocelo chiaramente. Questi bambini sono geneticamente modificati, perché non è possibile che siano proprio i nostri figli. O no?

Io dopo quaranta minuti di nascondino, o di battaglia con i cuscini, o tiri in porta a pallone, o anche solo di costruzioni con i lego sono esausto. Sì, lo ammetto, anche raccontare una fiaba alla lunga mi affatica. La lingua mi diventa felpata…

Ma loro, i nostri figli non conoscono la stanchezza. Possono continuare a giocare a moscacieca per giornate intere. Possono tormentarti per ore chiedendoti ancora una volta di fare il leone! E no dai! Il leone papà non ce la fa più a farlo… Basta! Basta col leonee!

E dai leone papàà!
Leoneeee! Leonee!
E tu cosa puoi fare?? Niente. Ti metti a quattro zampe e fai il leone.

4. La Televisione

Lo so che la televisione è meglio non vederla. Lo so. Ma c’è un limite! Da quando ci sono quei due mostri io non ho più alcun accesso al telecomando. Ogni loro richiesta è un ordine pari a quello di uno stato sovrano.

C’è la partita dell’Italia? Fa niente. Cambi canaleeeee? C’è House of Cards in prima assoluta? Chi c’è? House of Cards. Che hai detto papà? Cambi canaleeee.! Io voglio Oggy! Ecco, appunto, Oggy.

E anche per la mamma vale lo stesso. Se per caso vuole vedere uno di quei programmini carini femminili tutto chiacchiere e pettegolezzi, è impossibile perché quei monopolizzatori di telecomando la soffocano con mille richieste fino a quando lei non cede e gira canale.

A volte penso che se noi adulti avessimo anche solo un decimo della loro perseveranza saremmo onnipotenti.

5. Le feste

Lo so. A qualche mamma piacciono ed io non posso farci proprio niente. E lo ammetto, alcune sono anche carine.

Il fatto è che capitano sempre il sabato e tu il sabato vorresti anche rilassarti un poco. Forse fare qualcos’altro, ma invece no, no. C’è la festa.

Ecco io le feste dei bambini il sabato non le reggo. Fatele il mercoledì!!! Appello mondiale: mamme le feste di mercoledì!

Per favore.

Continua…

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