Alessio, bimbo disabile che la Scuola lascia in uno stanzino

Ci sono storie che mi fanno davvero vergognare, come madre e italiana, ma che vanno raccontate perché qualcosa cambi.

In una scuola della periferia romana, a Casal Palocco, la madre di bimbo disabile va da suo figlio in un orario in cui non è atteso e lo trova in uno sgabuzzino.

Non da solo, ma in una piccola stanza con una scrivania piena di carte in un posto che è impossibile chiamare classe. Con materassi appoggiati al muro, che poi vengono buttati a terra quando devono cambiarlo.

Senza un sostegno, visto che l’insegnate che doveva occuparsi di lui ha avuto un crisi di panico durante un suo attacco epilettico ed scappata, a fissare un muro.

Sono andata a vedere il profilo di questa famiglia: Alessio è un bimbo disabile, ma è anche un bambino amato, curato, bellissimo e speciale. Eppure, a causa di una scuola che non funziona, ogni mattina è prigioniero di 4 muri.

Non ci sono parole per descrivere lo strazio di questi genitori.

Possibile che non esista un’altra soluzione?

Possibile che non esista un luogo dove Alessio possa stare con i suoi compagni, invece di essere abbandonato come un sacco inutile in una stanza?

La famiglia dice di avere già protestato e che la risposta è stata che non ci sono i soldi, che la scuola non può gestire un bambino con quella disabilità.

Gli interrogativi sono tanti, come i problemi, a partire dal ruolo degli insegnanti di sostegno: quanti di loro sono davvero preparati? Quanti invece sono solo poveracci che cercano di entrare nel meccanismo scuola per arrivare un giorno a ricoprire la cattedra per la quale hanno studiato?

Come può infine lo Stato italiano, a fronte di milioni di euro sprecati ogni giorno in modi assurdi, non trovare i soldi per prendersi cura del piccolo Alessio come merita?

E quindi facciamo anche noi quello che ci chiedono i genitori di Alessio: gridiamo a gran voce il suo nome, per lui e per tutti i piccoli invisibili che sono nella sua stessa condizione.

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30 commenti

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  1. Io lavoro in un centro per bambini disabili e so che nelle scuole”normali”cose come questa sono più frequenti di quanto possiate immaginare.Le maestre non sono preparate ad affrontare la disabilità e molte se ne lavano le mani.So addirittura di un bimbo che per poter andare a scuola la mamma doveva essere reperibile per i cambi pannolino.Ma il problema non sono le maestre,anche se devo dire che non so dove alcune abbiano lasciato il buonsenso,ma delle leggi italiane e dello stato che Nn si preoccupa di trovare una soluzione ideale,hanno tolto le scuole speciali per far capire che i bambini sono tutti uguali peccato che la realtà sia ben diversa:i disabili hanno bisogno di avere accanto persone preparate in modo adeguato per le loro esigenze.

  2. Queste insegnanti (se cosi le vogliamo chiamare)non devono assolutamente piu insegnare ma devono andare a fare gli spazzini x le strade(SENZA OFFESA X GLI OPERATORI ECOLOGICI)non meritano di lavorare in mezzo ai bambini e non meritano alcun rispetto visto la loro ignoranza e bastardaggine DEVONO PAGARE E RISOLVERE LA SITUAZIONE!ALE SIAMO TUTTI CON TE E LA TUA FAMIGLIA

  3. Che mondo. Di stupidi. Ci sono in giro. Oggi è la seconda volta che vedo il post.ma mi piange il cuore sentire che questi creature debbano. Subire.questi cose .X colpa dei pazzi. Che sarebbe da ricovero. Al manicomio