Bimbi prematuri: le figure di riferimento

I bambini prematuri sono neonati che vengono alla luce prima della 37esima settimana di gestazione. Piccoli fagottini che raramente superano il chilo di peso, devono trascorrere settimane in terapia intensiva per potersi dichiarare fuori pericolo, costantemente seguiti e monitorati da un’equipe di esperti.

Negli ultimi tempi stanno nascendo anche gruppi di sostegno psicologico per i genitori che affiancano il loro bimbo nella lotta per la vita.

In Italia il 7% dei bambini nasce in condizioni di prematurità

Come afferma la dottoressa Elsa Buffone, a capo della Società Italiana di Neonatologia nel Lazio, qualsiasi donna può incorrere in un parto pretermine a prescindere dalle condizioni di salute individuali.

Tuttavia alcuni fattori possono concorrere all’attuarsi di questa circostanza, come ad esempio portare in grembo due gemelli, praticare un lavoro stressante, avere il vizio dell‘alcool, assumere stupefacenti o vivere in ambienti saturi di smog.

Sta di fatto che nell’ultimo ventennio il numero dei prematuri è in aumento e rappresenta il 7% delle nascite complessive. Ma c’è anche un dato più rassicurante: grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, l’Italia vanta il maggior numero di bimbi nati pretermine che riuscono a sopravvivere.

I bambini prematuri vengono seguiti da un’equipe specializzata nel reparto di terapia intensiva

Non essendo rimasti nel pancione il tempo necessario, i bambini prematuri devono ancora portare a maturazione i loro piccoli organi e le funzioni vitali.

Il rischio di incorrere in malattie o disturbi psicomotori è per loro molto elevato, per questo subito dopo la nascita vengono trasferiti nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale e messi in un’incubatrice termoriscaldata, collegata a diversi macchinari che monitorano ossigenazione e battito cardiaco.

I piccoli poi, nel corso della loro crescita, possono contare sulla presenza di figure specializzate come il neuropsichiatra infantile, il fisioterapista, il logopedista e il neonatologo.

Il lavoro di equipe consente di seguire il bambino per un corretto sviluppo delle funzioni psichiche, cognitive, linguistiche e motorie.

In particolare il pediatra di base svolge un compito fondamentale perché fornisce ai colleghi la storia clinica e familiare dei singoli neonati, contribuendo in tal modo ad un’assistenza ancora più mirata.

Sono nate molte associazioni a sostegno dei genitori dei bambini prematuri

In questo percorso di vita e di speranza i genitori dei bambini prematuri si trovano spesso disorientati e impotenti. Vorrebbero aiutare i loro piccoli ma molte volte non hanno né i mezzi né le conoscenze.

Per questo i reparti di neonatologia e terapia intensiva prevedono anche psicologi e psicoterapeuti a sostegno delle famiglie. Negli ultimi tempi poi sta aumentando il numero di Onlus a sostegno dei prematuri e sta prendendo sempre più piede la canguro-terapia, fondamentale per il benessere del neaonato e per favorire il legame mamma-bimbo messo così duramente a dura prova nei primi tempi.

Queste associazioni solitamente nascono dall’intento solidale di genitori che vogliono mettere a servizio di altre mamme e papà la loro esperienza personale.

Nel novero troviamo “Genitin Onlus” che collabora con il Policlinico Gemelli di Roma, “La cicogna frettolosa” che offre i suoi servizi nella Capitale all’ospedale Fatebenefratelli e l’associazione padovana “Pulcino” che affianca i genitori dei prematuri in vari reparti ospedalieri.

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