Guida all’allattamento materno: tutto quello che devi sapere!

Con la nascita di un bambino una mamma per prima cosa deve pensare al suo nutrimento. Questa guida dedicata all’allattamento materno approfondisce meglio il tema.

L’ALLATTAMENTO AL SENO SECONDO L’OMS

L’Oms ha stilato 10 linee guida per il successo dell’allattamento materno. I punti nascita devono fornire assistenza al neonato ma anche informazione e sostegno psicologico alle neomamme, mostrando loro come allattare e come mantenere la produzione di latte nel tempo.

Allattamento al seno: le posizioni migliori

Tra le posizioni migliori per allattare vi è quella distesa, perfetta per i primi giorni dopo il parto e fino a quando non si recupera la forma fisica. Lo si allatta su un fianco, il neonato è accanto con la testa all’altezza del seno.

L’alternativa è la posizione da seduta. Un braccio sostiene il bambino e la sua testa è appoggiata alla piega del gomito. Il suo viso deve essere all’altezza del seno e il suo naso di fronte al capezzolo.

Alcuni consigli sull’allattamento al seno
L’Oms raccomanda di iniziare l’allattamento al seno entro un’ora dalla nascita del bambino e si esprime anche sulla durata dell’allattamento materno esclusivo consigliandolo fino ai sei mesi di vita dei neonati.

Allattamento al seno e svezzamento

Tra il quinto e il sesto mese di vita il neonato può iniziare ad assaggiare altri cibi oltre il latte materno. Per associare nuovi alimenti al latte è bene sostituire i pasti per gradi iniziando dalla merenda per poi proseguire con il pranzo.

Allattamento al seno: quando smettere?

Allattare al seno può essere l’esperienza più bella per mamma e figlio. Ogni donna, però, vive questo momento in maniera soggettiva e sa quando può o deve smettere.

Se quindi l’Oms consiglia di allattare in maniera esclusiva per i primi sei mesi di vita, la tempistica su quando concludere è una decisione completamente personale, che spetta alla mamma.

L’ALLATTAMENTO MISTO: COME FUNZIONA?

L’allattamento misto si introduce alternando le poppate di seno a quelle con latte artificiale e sostituendo una poppata di latte materno con un primo biberon di latte in polvere.

In alternativa si può dare al bimbo metà della poppata di latte in polvere e l’altra metà con latte materno durante lo stesso pasto.  

Una volta che il bambino ha reagito bene al cambiamento si può avviare un allattamento stabile mantenendo però delle poppate di latte materno per non perdere la produzione.

Ogni quante ore allattare con l’allattamento misto

Non esiste un numero esatto delle poppate giornaliere. Il bambino non è una macchina, ha esigenze soggettive su cui non bisogna essere troppo fiscali.

Se ci si rende conto che dopo due ore e mezzo ha fame non bisogna farlo piangere per mezz’ora aspettando che scattino le tre ore di rito. Per capire se il suo è un pianto da fame basta seguire gli istinti di mamma e ascoltare le richieste del bambino.

Allattamento misto e tiralatte

Il tiralatte è uno strumento indispensabile per la mamma che sta fuori casa. Spremendo il latte dal proprio seno si estrae il latte materno per metterlo in un biberon e simulare la suzione.

In questo modo è possibile conservare il latte in frigo o congelarlo in appositi contenitori per utilizzarlo quando è necessario.

L’ALLATTAMENTO ARTIFICIALE

Il latte artificiale sostituisce quello materno e viene adattato alle esigenze del neonato attraverso una composizione in polvere o liquida.

Allattamento artificiale: le dosi quotidiane

I neonati non hanno esigenze standard e prestabilite ma con l’allattamento artificiale è bene lasciar passare almeno tre ore dopo ogni pasto per permettere al corpo una giusta digestione.

Per un neonato è bene non superare le 6 dosi giornaliere.

Con l’allattamento artificiale una mamma deve essere organizzata per le uscite fuori casa. È necessario sterilizzare sempre i biberon per averli pronti per uscire, portarne più di uno con più di dosi di latte in polvere e insieme allo scalda biberon o alla borsa termica, che tiene in caldo il latte per circa 4 ore.

Allattamento artificiale: stop ai sensi di colpa!

L’allattamento artificiale coinvolge anche i papà nella bellissima esperienza dell’alimentazione del neonato, rendendoli partecipi e più vicini ai loro figli.

Un secondo beneficio riguarda la mamma: può organizzare al meglio la sua nuova vita gestendo orari e tempistiche in compagnia del neonato. 

Il video della settimana

27 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Anche io ho trovato l’articolo molto completo e per nulla imparziale. Non ho avuto possibilità di allattare a lungo i miei figli, per tanto apprezzo il mettere sullo stesso piano i diversi tipi di allattamento materno. Siamo tutte mamme!

  2. ahahhahahahaha ho letto il post signore mamme qualcuna necessita di un supporto pscicologico..perche siete acide di natura. nel post leggo importanza del latte materno ,le posizoni e su come fare ..si spendono meno ricghe per alternative… perchè udite udite non tutte posso allattare e quelle mamme che non possono non necessitano di consigli?di supporto?? spiegatemi xke non si puo dire come fare per allattare con latte artificiale??xke dovrebbe rappresentare un tabù??? il post parla senza favore ne l uno ne l latro i due metodi e da semplici consigli di come fare..tutto qua… oddio che gente che c’è—–

  3. SAPETE COSA MI FA ARRABBIARE DI QUESTI POST? FAR SENTIRE LE MAMME LE QUALI HANNO PIANTO TANTO PER NON ESSERE RIUSCIE AD ALLATTARE SENTIRSI O DOVER LEGGERE CHE I BIMBI ALLATTATI AòL SENO CREANO MAGGIOR LEGAMEN…allora si intende che i figli del latte artificiale odiano le mamme? vivono piu alungo! allora mio figlio morira??? ben venga una guida per quelle mamme tanto discrimintate ,penalizzate xke ahime non hanno potuto allattare ……..ci fate sentire mamme di serie B ma forse siamo quelle migliori perche abbiamo lottato di piu per fare in modo che i nostri figli stiano bene

    • infatti condivido…spesso questa acidita mi fa male non ho avuto la gioia di poter allattare al seno se no per qualche settimana… ma avrei voluto tanto allinzio avere dei consigli su come prepararlo sulla procedura sui tipi di latte e come organizzarsi fuori casa.. poi mi sento ferita quando si scrive chi prende il latte materno crea maggior legame con la mamma che vuol dire che mio figlio mi prferira a una capra?che non mi amera… io credo che spesso si esageri con i toni.

    • MenaeSaverio Derosasica sono d ‘ accordo con te. Favorevolissima all’ allattamento materno avevo iniziato e andava una meraviglia .. Purtroppo in ospedale mi hanno detto di alternare con il latte artificiale perché mio figlio aveva L’ ittero e bisogna eliminare la bilirubina .. Come terapia mi dissero . Fatto sta che il bambino dopo aver provato il biberon prendeva poco dal seno solo per consolarsi .. Ho dovuto smettere il latte era scemato molto.. Mi è dispiaciuto tantissimo . Ora leggere che addirittura allattare al seno riduce del 30 % le sids , le enterocoliti ecc.. Io che sono già duramente provata da una mef al nono mese… Mi da molta angoscia …poi mi dico tutta la generazione delle nostre mamme non ha praticamente allattato.. Tutte queste tragedie non si sono viste.. Ho seri dubbi sullo studio , per quanto ribadisco , sono stra favorevole all’ allattamento naturale

    • Rita, Andrea non si è mai attaccato, ho vissuto malissimo il non poterlo allattare ma ti assicuro che ha sviluppato un super attaccamento alla mamma e non ha mai sofferto di coliche! Spero che questo piccolino in arrivo voglia essere allattato al seno….ma adesso so che se non vorrà non sarà così grave!! Un bacio grande a Riccardo! 💜

    • Anche Riccardo e’ attaccato a me.. Il legame è fatto anche di abbracci , coccole , voci e odori.. Non mi preoccupa sinceramente questo. Ed è bellissimo che anche il papà possa istaurare un legame da subito più profondo con il figlio.. Ma è’ indubbio che il seno sia la cosa migliore per i bimbi . Ci sono purtroppo mille motivi per cui a volte non è possibile allattare. Il tuo Laura e’ comunissimo , L ho sentito tante volte. Per cui se non si può , non è la fine del mondo , questo L ho accettato. L’ articolo non mi sembra imparziale e’ evidente che protende vs allattamento naturale , ed è ‘ giusto promuoverlo , ma mi piacerebbe leggere questi studi sulle riduzioni delle morti in culla e altro.. Purtroppo a volte non c’è scelta .. Non è come fumare in cui tu puoi decidere di smettere e il tutto è nella tua forza di volontà .

  4. Ciao amiche mamme, nel mio testo non osanno l’allattamento artificiale. Sono una mamma di un bimbo di un anno che ancora allatto e che non ha mai assunto una goccia di latte in polvere. Ha sempre avuto il mio latte e continua ad averlo. La guida però informa sui diversi tipi di allattamento (al seno, misto o artificiale) senza esprimere nessuna opinione in merito o dare consigli personali.

    Un abbraccio a tutte 😀

  5. Carissime lettrici, lungi dal voler redigere un articolo favorevole all’uno o all’altro tipo di allattamento, questa guida è stata pensata allo scopo di informare le mamme su tutte le possibili metodologie di allattamento materno. La nostra redazione da sempre sostiene l’allattamento al seno, sottolineandone i benefici e l’importanza (esempi lampanti sono gli articoli http://www.mamme.it/allattare-al-seno-puo-evitare-800-000-decessi-allanno/, http://www.mamme.it/latte-materno-riduce-rischio-retinopatia-dei-prematuri/, http://www.mamme.it/care-mamme-allattate-ne-beneficerete-voi-e-lerario/, http://www.mamme.it/i-vantaggi-di-prolungare-l-allattamento-al-seno-oltre-i-6-mesi/). Tuttavia, vi sono anche molte mamme che non hanno la fortuna di poter allattare i loro piccoli, pertanto ci è sembrato più che doveroso offrire al nostro pubblico una panoramica più articolata!

    • Invece dovreste favorire l’allattamento al seno come raccomandato dal Ministero della Salute e dall’ OMS.

      E perché no, potreste suggerire alle neo mamme dove trovare supporto pratico e psicologico, dare corrette e complete informazioni su gioie e dolori dell’allattamento…

      Se poi la mamma opterá per il latte artificiale almeno sarà stata informata e farà una scelta consapevole e quindi rispettabile.

      Nel 2016 non si può sentire che una donna non ha il latte. O altre sciocchezze.

      Serve questa di informazione.

      In questo modo si eviterebbe il fallimento di molti allattamenti cosa che tra l’altro provoca spesso molta sofferenza alla neo mamma.

      Un eventuale fallimento, infatti, viene quasi sempre vissuto dalla mamma come una sconfitta… in realtà la responsabilità non è sua ma della rete di sostegno che non ha funzionato.

      Ecco cosa serve: tessere fili di questa rete. Non certo informazioni su come preparare un biberon. Per quella basta leggere sulla confezione.

    • E concludo suggerendo a voi di mamme.it di adottare un atteggiamento più maturo, di ascolto anche nei confronti di chi, legittimamente, la pensa in modo diverso adducendo motivazioni oggettive e non basate sull’esperienza personale. Magari evitando di dare like a chi offende chi ha un pensiero diverso.