Perché è importante riabilitare il pavimento pelvico (1° Parte)

Dopo una gravidanza, solitamente, la prima cosa a cui pensiamo noi donne è quella di recuperare la forma fisica e rimetterci in linea smaltendo i chili di troppo accumulati durante i nove mesi di gestazione.

Questo è più che giusto, perché non serve solo a riprenderci dalle fatiche della gravidanza, ma anche a stimolare il buonumore che, in una neo mamma, qualche volta purtroppo scarseggia.

Ben vengano quindi tutte le attività fisiche e una corretta alimentazione, sana ed equilibrata, soprattutto quando ancora si allatta. Tra tutti gli esercizi però, dovremo anche inserirne alcuni che sono davvero fondamentali nella vita di una donna. Una delle prime parti del corpo che bisognerebbe rimettere in forma per prime è, infatti, il pavimento pelvico, messo a dura prova dalla gravidanza e dal parto.

Purtroppo però, molte donne ignorano di possedere tale apparato, o meglio, non sono consapevoli di questa parte anatomica.

Il pavimento pelvico comprende una serie di muscoli e legamenti, situati alla basse della cavità addominale, e il muscolo pubo-coccigeo. Si capisce quindi perché si chiama pavimento pelvico, ma si capisce anche quanto questo venga sollecitato dal peso del pancione e durante la fase di espulsione del parto.

Riabilitarlo è di fondamentale importanza, soprattutto nel caso si sia subita un’episiotomia o delle lacerazioni, ma andrebbe educato il prima possibile, a prescindere dalla gravidanza e dal tipo di parto che si è fatto.

Il pavimento pelvico, detto in modo molto semplice, ha la funzione di sostenere uretra, retto e utero. I problemi derivanti da un mancato allenamento possono essere quello di fastidiose perdite, accentuate dal parto o dall’avanzare dell’età, ma anche di possibile prolasso dell’utero. Se fino a poco tempo fa l’unico modo di risolvere questo problema era l’intervento chirurgico, oggi, grazie alle nuove tecniche di riabilitazione del pavimento pelvico, si può evitare questa pratica.

 

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *