Bambini e smartphone: ecco come è cambiato il loro rapporto con la pandemia

Tra le diverse attività che la pandemia ha rivoluzionato c’è anche quello relativo al rapporto tra bambini e tecnologia. Alcuni specifici studi universitari hanno infatti permesso di registrare un decisivo aumento nell’utilizzo degli smartphone da parte di bambini al di sotto dei 10 anni.

I numeri sono saliti in seguito alle fasi di lockdown e ai momenti di DAD ed distanziamento sociale.

Aumento degli smartphone, riduzione dell’attenzione

Uno studio statistico condotto presso l’Università Bicocca di Milano in collaborazione con l’Osservatorio NuMedaBios ha mostrato dati preoccupanti per quanto riguarda l’utilizzo di smartphone nei bambini con meno di 10 anni.

I dati in particolare testimoniano un drastico aumento pari a circa il 58% di bambini che non hanno ancora compiuto 10 anni e che hanno già a loro completa disposizione un telefono di ultima generazione.

Prima della pandemia questa percentuale si attestava intorno al 23% nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 10 anni. I numeri del report denominato Bambini e lockdown, dimostrano un accresciuto uso sistematico e quotidiano dello smartphone da parte di questi bambini.

Di fatto sono dati che anticipano altri preoccupanti numeri e segnalano come la riduzione di attenzione da parte dei bimbi negli ultimi mesi in seguito soprattutto allo svolgimento delle lezioni nel formato DAD sia attestata ad oltre il 60%.

Le conseguenze del nuovo rapporto bambini – smartphone

Come confermato dalla pediatra Marina Picca questo incremento nell’impiego degli smartphone in bambini al di sotto dei 10 anni porta ad un calo nell’attenzione, disturbi del sonno e ad un ridotto sviluppo sociale ed evolutivo.

In particolare la costante e privata disponibilità di uno smartphone fa sì che questi bambini trascorrano davanti al piccolo schermo tante ore tra video, giochi e messaggi ai coetanei. A questi dilatati momenti vanno aggiunti pure quelli passati di fronte allo schermo della televisione e dei videogiochi, altre attività incrementate durante le fasi di lockdown.

Tutto questo determina una minore possibilità dei genitori di controllare i propri figli e un’accresciuta difficoltà degli stessi bimbi ad interagire con adulti e coetanei. La riduzione evidente di momenti passati a giocare con altri bimbi e l’aumento di ore trascorse davanti a contenuti digitali hanno infatti pesantemente influito sullo sviluppo della socialità di molti bimbi.

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