Bimbo di 8 anni accusato bullismo: resta solo in classe

Assume tratti incredibili la storia che arriva da Jesi in provincia di Ancona, e più precisamente dalla scuola primaria Collodi. Per due giorni consecutivi tra i banchi della classe elementare era seduto un solo studente di 8 anni. Accusato di essere un bullo il bambino è stato lasciato solo in classe come segnale forte di protesta da parte dei genitori degli altri alunni, da tempo vessati e maltrattati.

La protesta dei genitori

Mamme e papà di 14 alunni della scuola primaria Collodi di Jesi hanno deciso di dare un segnale forte per tutelare i propri figli.
Dopo due anni di angherie e botte subite dai rispettivi figli tutti i genitori di comune accordo hanno deciso di tenerli a casa da scuola per due giorni consecutivi in segno di protesta.

Tra i banchi così si è ritrovato solo il presunto bullo di 8 anni. L’esasperazione di madri e padri dopo mesi interminabili di botte, pugni, banchi ribaltati, insulti, parolacce e lezioni inevitabilmente interrotte, è sfociata in questo gesto deciso e diretto mirato a tutelare il benessere dei propri figli.

Va detto che prima di arrivare a questa netta presa di posizione i genitori degli altri alunni avevano presentato una relazione al questore, e avevano fatto ripetutamente intervenire figure professionali ed assistenziali che potessero provare a risolvere la delicata situazione.

L’opinione del dirigente scolastico

Diversa visione dell’episodio è quella confermata dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo San Francesco, la signora Lidia Prosperi.
Pur a conoscenza della difficile situazione che coinvolge tutti gli alunni della classe e già attivata da tempo per trovare una soluzione condivisa e fruttuosa circa la vicenda, la Prosperi ora si è detta non d’accordo con la scelta dei genitori di tenere a casa i figli.
La scuola dunque dal canto suo si sta impegnando per migliorare una condizione complessa e ha già avviato una serie di riunioni, incontri e contatti con psicologi che possano aiutare a risolvere il problema.
La linea difesa dal dirigente scolastico vede in questa scelta dei genitori, ritenuta eccessiva ed inopportuna, il rischio forte di un’ulteriore esasperazione di un rapporto già di per sè per nulla ideale.

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