Cartoni animati, le 5 regole d’oro da seguire coi bambini

Spesso demonizzati, altre volte scambiati come babysitter digitali: i cartoni animati dividono le mamme, ma non i bambini, che li amano alla follia perché parlano il loro linguaggio e stimolano le loro emozioni.

I cartoni animati sono importanti per i piccoli: uno strumento educativo utile per allenare immaginazione e capacità comunicativa. Tuttavia, esagerare non è mai saggio.

Le 5 regole d’oro per gestire i cartoni animati

1. Niente cartoni animati nei primi 2 anni

Secondo l’Accademia Americana di Pediatria, esporre il bambino allo schermo TV nei primi anni di vita, potrebbe ritardare il suo sviluppo psicomotorio, rallentare il linguaggio e provocare scarsa attenzione e problemi del sonno.

2. No ai cartoni animati violenti

In questo modo potete evitare l’insorgere di comportamenti imitativi che il bambino tenderebbe ad avere per assomigliare agli eroi del piccolo schermo e ridurre il rischio di tensioni derivanti da un cartone emotivamente forte. Se avete dubbi, osservate il piccolo mentre guarda i cartoni animati: la sua reazione vi farà capire se quello che sta vedendo è adatto a lui, oppure no.

3. Durante i cartoni animati tenete il telecomando

Non lasciate che il piccolo faccia liberamente zapping tra i canali, pena una visione spezzatino e una scarsa comprensione di quello che sta vedendo.

4. Definite il tempo e niente cartoni animati in cameretta

No cartoni animati la mattina prima della scuola e nemmeno la sera prima di addormentarsi – per non rischiare cali di concentrazioni mattutini e agitazione notturna –, al massimo 1 ora di cartoni al giorno e niente TV in camera: siete voi che avete il controllo del mezzo.

5. Niente cartoni animati duranti i pasti e i compiti

Dimenticate la TV come babysitter o distrazione: ci sono momenti in cui i cartoni animati – e il piccolo schermo in generale – devono essere tassativamente spenti. Due di questi sono il momento dei pasti, dove dovete proteggere l’unione familiare, e quello dei compiti dove è richiesta massima concentrazione e dove la TV, con i suoi rumori, comporterebbe un estremo carico cognitivo.

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