Ci separiamo, come lo dico a mio figlio?

La separazione tra coniugi è sempre un momento problematico da affrontare per tutte le persone coinvolte, soprattutto per i figli, nel caso in cui ve ne siano.

Anche nell’ipotesi migliore di un allontanamento deciso da entrambi i genitori, che mantengano dei civili e pacifici rapporti, sarà comunque la prole a pagare il prezzo maggiore. A tal riguardo, ciò che preoccupa particolarmente la coppia è far partecipi i propri figli della situazione che si è venuta a creare.

Separazione: come parlarne

Il modo di comunicarlo è strettamente legato alle diverse circostanze, prima su tutte l’età; per i bimbi molto piccoli, ad esempio, gli atteggiamenti di affetto e rassicurazione, la presenza costante di ambedue le figure genitoriali valgono più delle parole che non sarebbero in grado di capire.

Per i più grandicelli, invece, è fondamentale spiegare che anche se la mamma ed il papà non vivranno più insieme, il loro amore verso il proprio bambino resterà eterno ed immutato.

Per quanto riguarda gli adolescenti, spesso sono i primi ad accorgersi che qualcosa non funziona nell’unione dei propri genitori, assistendo in prima fila a liti e crisi di coppia, ma non per questo bisogna sottovalutare l’importanza del dialogo con essi, ed il loro bisogno di sfogare il malessere che li attanaglia.

Quando è il momento giusto

È difficile scegliere l’occasione migliore per comunicare la notizia ai propri figli; sarà bene, però, non creare una situazione idilliaca studiata appositamente (una gita, una serata in pizzeria, dopo il cinema o una giornata al luna park): si rischia così, infatti, di perdere la fiducia dei ragazzi che si sentiranno pugnalati alle spalle dopo aver trascorso dei bei momenti tutti insieme.

L’ideale sarebbe trovare un momento a disposizione, libero da impegni e senza alcuna fretta. Inoltre è opportuno affrontare l’argomento in tempi e luoghi adatti; ad esempio non immediatamente prima di andare a dormire, per salvaguardare il riposo di vostro figlio, e non in un ambiente familiare ma non esclusivo e personale come la sua cameretta che altrimenti legherebbe per sempre a questo spiacevole ricordo.

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