Coronavirus e bambini: cosa c’è da sapere

Mentre in Italia e nel mondo i casi di Coronavirus si stanno rapidamente moltiplicando, i virologi sottolineano come i bambini si dimostrino più resistenti di fronte all’attacco della malattia. La stessa Società Italiana di Infettivologia Pediatrica afferma che il Coronavirus colpisce più raramente i bambini e, se lo fa, agisce in forma più lieve.

Bambini al tempo del Coronavirus

Per fortuna, nei casi fin’ora diagnosticati nei bambini sotto i 15 anni, la malattia da Coronavirus non ha avuto implicazioni gravi. Per la comunità scientifica il meccanismo alla base di questo fenomeno non è ancora ben chiaro. L’ipotesi fin’ora più accreditata è la seguente : per i bambini tutti i virus sono nuovi. Di conseguenza il loro sistema immunitario è più reattivo di quello degli adulti e quindi i bambini sono fisiologicamente più predisposti ad affrontare nuove minacce.

Del resto è un dato di fatto che anche in Cina non si sono registrati casi di decessi da Coronavirus di bambini al di sotto dei 10 anni di età. Inoltre, nella fascia d’età compresa tra i 10 e i 19 anni, la letalità del virus si attesterebbe intorno allo 0,2%. In età pediatrica si dimostrano decisamente più pericolose altre malattie infettive, come la varicella o il morbillo, che aggrediscono con maggiore facilità i bambini e che possono dar seguito a patologie associate. I genitori possono quindi tranquillizzarsi di fronte a questi pareri autorevoli ma, al tempo stesso, mettere comunque in atto le norme igieniche preventive consigliate dagli esperti.

Come proteggere i bambini dal Coronavirus : il decalogo per le famiglie

Una volta stabilito che i bambini, grazie al sistema immunitario più reattivo, sono meno esposti all’aggressione del virus, è comunque necessario adottare le normali norme precauzionali con funzione protettiva contro le infezioni, agendo da barriera difensiva nei confronti dei piccoli e di arginazione del contagio.

Anche in caso di altre infezioni, la regola d’oro dei genitori è quella di lavarsi spesso e bene le mani, per almeno 20 secondi, o, nel caso non si possa farlo, di disinfettarle con gli appositi gel, soprattutto dopo aver soffiato il naso. Evitare di toccarsi bocca, naso e occhi ed evitare di toccare quelle del bambino se non si hanno le mani lavate o igienizzate.

Decisamente consigliato anche lavare frequentemente le mani del bambino, troppo piccolo per stare attento a non portarsele alla bocca.

In caso di tosse o di starnuti ripararsi con un fazzoletto o con l’incavo del gomito per evitare di diffondere goccioline di saliva potenzialmente infette. Inoltre è consigliabile gettare subito i fazzoletti di carta appena usati in un contenitore chiuso.

La classica mascherina chirurgica è indicata come protezione verso gli altri, nel caso in cui l’adulto manifesti sintomi come raffreddore o altri sintomi influenzali.

Coronavirus: cosa fare in caso di sintomi sospetti

I virologi e i pediatri raccomandano ai genitori di non prendere iniziative personali, di fidarsi esclusivamente di fonti autorevoli e di seguire le direttive sanitarie. Potete ad esempio consultare il decalogo della Federazione Italiana Medici Pediatri.

In caso di sintomi sospetti, come per esempio le difficoltà respiratorie, tosse e febbre, la regola d’oro da seguire sia per i bambini sia per gli adulti è quella di non recarsi subito dal proprio medico o al Pronto Soccorso per evitare di esporre altre persone a inutili contagi.

In caso di sintomi, occorre prima telefonare al 112 o al numero 1500 dedicato all’emergenza Coronavirus e seguire le indicazioni.

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