Family Act: a chi spetta l’assegno e le altre agevolazioni

Con il DdL approvato l’11 giugno si è dato il via al Family Act: un disegno di legge delega messo a punto dall’attuale governo Conte, e portato avanti dalla ministra della famiglia Elena Bonetti, per sostenere le famiglie italiane e la genitorialitá.

Un testo di otto articoli che prevede, tra le sue principali misure, un assegno mensile universale per tutti i figli fino al raggiungimento della maggiore età, ma anche sconti per asili nidi e detrazioni di spesa sostenute per attività educative erogate da vari enti.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono tutte le misure previste all’interno del DdL Family Act.

Assegno universale figli a carico: in cosa consiste e a chi spetta

Tra le principali misure adottate dal DdL Family Act c’è l’assegno universale: un bonus corrisposto mensilmente in denaro o in forma di credito d’imposta, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al raggiungimento della maggiore età, per ogni figlio.

A partire dal secondo in figlio in poi è inoltre prevista una maggiorazione dell’importo dovuto del 20%.

L’importo spettante per ciascun figlio a carico viene determinato sulla base di due variabili: l’età e gli scaglioni Isee.

Per i figli disabili il valore del bonus è incrementato e non sussistono limiti di età.

Attualmente non si conosce precisamente l’ammontare dell’assegno ma, in base a quanto originariamente proposto dalla ministra Bonetti, l’importo dovrebbe essere di:

  • 160 euro per ogni figlio in famiglie con un Isee fino a 7mila euro
  • 120 euro per ogni figlio in famiglie con un Isee fino a 40 mila euro
  • 80 euro per ogni figlio in famiglie con un Isee che supera i 40mila euro.

Le altre agevolazioni del Family Act

Tra le altre agevolazioni previste dal nuovo DdL ricordiamo i buoni destinati al pagamento delle rette di asili nidi e scuole dell’infanzia e le detrazioni fiscali per le spese sostenute dalle famiglie e relative all’acquisto di libri scolastici o contratti di affitto per figli iscritti all’Università.

Non solo, si potranno dedurre o detrarre dall’Irpef, in sede di dichiarazione dei redditi, le spese sostenute per colf, baby sitter e badanti.

Infine, le lavoratrici madri potranno usufruire di un’indennità che si andrà ad aggiungere allo stipendio per il periodo in cui rientreranno a lavoro dopo il periodo di ascensione obbligatoria dal lavoro.

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