Hello Ruby e metodo Montessori per apprendere il coding

Da mamma super attenta al rapporto con la tecnologia ho gioito quando il libro “Hello Ruby” di Linda Liukas è stato tradotto in italiano. 

Un altro libro sul coding? E allora perché tanto entusiasmo? Perché questo libro è veramente speciale.

Hello Ruby e Maria Montessori

L’autrice ha scritto “Hello Ruby” basandosi sulla filosofia di Maria Montessori e il Reggio Emilia Approach.

Dalla Montessori ha ripreso l’idea aiutami a fare da solo. Nell’introduzione al libro lei stessa scrive “Credo sia importante consentire ai bambini di fidarsi di loro stessi e permettere che ci siano più risposte corrette a una domanda”.

Del Reggio Emilia Approach, invece,  ha tratto ispirazione proprio dai progetti “aperti e non definiti nei dettagli, progetti che possono assumere una direzione qualsiasi e poi capovolgersi”.

In questo modo la Liukas mantiene sempre viva la bambina che è in lei e guarda al mondo tecnologico con un “senso di meraviglia”. Per questo il libro ha riscosso un grande successo a livello mondiale: è stato tradotto in più di 20 lingue.

Come leggere Hello Ruby

Il libro è pensato per bambine e bambini dai 5 ai 7 anni. È strutturato in “Nove piccole lezioni”. Ogni capitolo ha associati dei giochi di creatività e di logica. Può essere letto tutto in una volta oppure lezione per lezione ed applicare i giochi a esse collegati.

Con mia figlia, che non ha nemmeno 4 anni e mezzo ci limitiamo a leggere la storia e come attività svolgiamo quella dell’osservazione: le bellissime illustrazioni rendono la storia ancora più interattiva e andiamo a caccia di dettagli, indizi, relazioni causa effetto.

Alla fine del libro ci sono inserti che permettono ai bambini attività come costruire con la carta il loro PC.

Un piccolo consiglio

Se posso permettermi di darvi un consiglio: mai dire “NO” durante esercizi di creatività e pensiero computazionale. Quello che per me è un errore, per mia figlia è un punto di vista. Semplicemente l’errore è il punto di partenza per risolvere un problema apparentemente complesso. L’errore fa parte della vita ed è bene che ci sia.

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2 commenti

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  1. Davvero molto interessante. Penso che leggero il libro anche se mia figlia ha solo 19 mesi. Presentare così i concetti del coding e del pensiero computazionale è veramente utile per far apprendere anche la capacità di trovare e accettare soluzioni diverse allo stesso problema.