I nonni: antica tribù di selvaggi senza regole

Ho visto cose che voi genitori non potete immaginare.

Ho visto mio figlio bere Coca-Cola a pranzo, mangiare gelato e patatine senza ritegno, assaggiare la schiuma della birra, guardare cartoni oltre il limite di tempo concesso dalla legge, fare i capricci e averla vinta.

E sapete qual è la cosa sconvolgente?
Era felice.

E sapete qual è la cosa ancora più sconvolgente?
Era a casa dei suoi amati nonni!

La casa dei nonni, un regno incantato senza regole!

Casa dei nonni è come il paese dei balocchi, tutto fa gola, brilla e sembra stato creato per il divertimento. E quei nonni a cui tu affidi la prole, sono un po’ come tuo figlio: non vedono l’ora che tu esca dalla porta per spassarsela, senza che tu ci metta il naso.

Affidarglieli? Pura follia anti-educativa.

Detto ciò, se devo essere onesta, anche io sono stata una nipotina felice a casa dei nonni. Ricordo bene la casa della nonna materna e il mobile dedicato alle “schifezze” sempre rifornito di caramelle e merendine al cioccolato; ricordo anche le capriole e i salti che mi lasciava fare sul suo amato divano. Mangiavo dolciumi e saltavo che era una bellezza. E quando avevo finito andavamo a trovare la vicina che ovviamente mi offriva altre caramelle. Mentre a casa non esistevano né merendine né tantomeno potevo fare il Cirque du Soleil in salone. Che amara contraddizione!

Ricordo anche le estati al sud passate dai nonni paterni, con la nonna che mi accoglieva puntualmente dicendomi: “Bella di nonna, ti vedo un po’ sciupata!” e cominciavamo da subito a banchettare, con fritti misti, crocchette di patate e arancini. E poi via di giochi con il nonno, al quale mettevo smalto e bigodini, e dopo la grande faticaccia era presto ora di allietarsi tutti insieme con una merenda farcita. La sera passeggiavamo per le sagre di paese, in loro compagnia perfino il ballo liscio mi sembrava uno spasso. E raggiunto quel grado di trasgressione, che fai, non te lo mangi un bombolone alla crema ancora caldo prima di fare la nanna?
Tornavo a casa che ero la versione felice e ripiena di me stessa, qualche chilo in più e tante ghiotte storie da raccontare.

Da uno studio campione condotto dall’Università di Glasgow, che ha preso in esame i dati provenienti da 18 paesi diversi, è emerso che i nonni sono un esempio troppo permissivo per i nostri figli e che stare in loro compagnia può nuocere alla salute dei bambini in termini di abitudini e di alimentazione.

Quindi secondo le attuali indicazioni per il benessere e la corretta educazione dei bambini, i miei nonni erano personaggi da galera! Non ne hanno imbroccata una, ma una cosa è certa: ci siamo divertiti un mondo e mi sento di dire che augurerei questo genere di autentica felicità a ogni bambino.

La funzione pedagogica dei nonni va in pensione

Una volta diventata mamma ammetto di essere sbiancata più e più volte e di essermi chiusa in una stanza a mordermi con ferocia la lingua nel vedere il mio pargolo fare squadra con i nonni, intento a infrangere molte delle regole stabilite dall’ordine supremo di noi genitori. Roba da perdere la testa. Ma poi ho capito che o mollavo la corda o sarei finita per fare a cazzotti con genitori e suoceri e non mi sembrava un’idea del tutto brillante.

Forse era tutto molto più semplice di come poteva sembrarmi: la diversità non è un male, non c’era alcuna guerra da combattere per far vincere i miei ideali su quelli dei nonni, mio figlio aveva tutte le facoltà per vivere serenamente in entrambi gli ambienti. La conferma delle conferme: la pace è sempre la scelta migliore.

Come genitori dovremmo essere in grado di capire che ai nonni non va per forza di cose attribuita una funzione pedagogica, non devono essere la fotocopia imbiancata di noi stessi. I nonni possono fare “solo i nonni”, con l’amore e quel grado costante di follia che li investe non appena incrociano lo sguardo dei loro nipotini (perché diciamocelo un po’ matti lo diventano sul serio, mia madre per esempio per far divertire il mio bimbo durante il cambio pannolino, si fa tirare in testa quello usato e dovreste sentire come se la ridono).

Essere nonni forse significa anche andare in pensione da tutti gli anni passati a fare i genitori, intenti a educare e a non sbagliare un colpo. Essere nonni è anche scordarsi qualche regola e godersi semplicemente i nipotini.

Forse capiremo meglio il ruolo dei nonni quando toccherà a noi, così come abbiamo capito cosa vuol dire essere genitori solo nel momento in cui lo siamo diventati.

Le ore e i ricordi felici

In fondo si sa che le regole, sono un po’ come le diete, necessitano del giorno libero, altrimenti sono solo un supplizio. Lasciamo dunque che i nostri bimbi abbiano il loro “giorno libero”.

Fidiamoci dello sguardo felice dei nostri bimbi quando li incontrano e facciamoci bastare che casa dei nonni sia un rifugio sicuro, un luogo in cui passare delle ore felici. Questo non renderà casa nostra la negazione di ogni gioia, ma semplicemente un posto diverso con regole e usanze differenti.

Mio figlio per esempio sa benissimo che a casa della nonna può guardare la tele mentre mangia, mentre a casa questo è assolutamente fuori discussione, e non mi pare turbato dall’evidente contraddizione. A volte basta saper spiegar loro le cose. Così come si può spiegare ai nonni la nostra linea educativa e cercare di renderli partecipi delle scelte di famiglia, ma pretendere che siano il continuato di noi stessi sarebbe solo una forzatura e forse priverebbe i nostri bambini dei migliori ricordi che porteranno nel cuore.

Se un genitore ha il compito di disegnare, il nonno ha l’enorme e meritato privilegio di arricchire l’opera, colorando e andando anche un po’ fuori dai bordi.

Una Bionda e Una Penna

PS: Cari nonni, sappiate che mi pentirò amaramente di aver diffuso questo messaggio in vostra difesa, ma il cuore suggeriva ciò e ho scelto di ascoltarlo e di rendervi così un piccolo omaggio. Grazie per tutto quello che fate!

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