La scuola la boccia in II elementare e il Tar obbliga l’istituto a risarcire la famiglia

È una vicenda che risale allo scorso anno scolastico, ma che si è conclusa solamente di recente: una bambina di II elementare di una scuola di Bari era stata bocciata, cioè dichiarata “non idonea” al passaggio alla classe successiva.

I genitori, però, in totale disaccordo con la decisione dell’istituto, hanno intrapreso vie legali e, alla fine, i giudici del Tar hanno dato loro ragione, annullando la bocciatura e obbligando la scuola a un risarcimento simbolico di €1.000.

Bocciatura alle elementari: sì o no?

Il caso di Bari ha destato clamore, forse anche a causa delle modalità con le quali la vicenda è stata gestita e che hanno trasformato un caso scolastico in un atto giudiziario.
Il Consiglio dei Docenti, secondo gli avvocati, avrebbe commesso errori di valutazione di non piccola entità.

La bocciatura non sarebbe stata dovuta tanto agli scarsi risultati della studentessa, quanto piuttosto a una sua certa insofferenza nei confronti delle regole, all’impegno incostante e, soprattutto, alle oltre 50 assenze registrate.
In verità, ciò si è rivelata la conseguenza delle precarie condizioni di salute della bambina che, oltre ad avere contratto il Covid, soffre da tempo di una grave forma d’asma (patologia della quale la scuola era, oltretutto, a conoscenza).

In ogni caso, la frequenza alla scuola elementare non rappresenta, a livello legale, un parametro valido per inficiare l’anno scolastico.
È stata sottolineata, di contro, la totale mancanza di comunicazioni alla famiglia da parte della scuola, cosa che avrebbe impedito, di fatto, l’attuazione di adeguate misure di sostegno. Sarebbe mancato, insomma, il concreto aiuto dell’istituto nei confronti di una studentessa in difficoltà.

Il voto alle elementari: un giudizio pericoloso

Ciò che è accaduto a Bari ha riacceso la riflessione sulla validità pedagogica del voto alla scuola primaria e ribadito la necessità che insegnanti e dirigenti scolastici assumano maggiori responsabilità nei confronti degli studenti più in difficoltà.

Un brutto voto o, ancor peggio, una bocciatura possono rappresentare traumi emotivi gravi e ledere l’autostima dello studente, incrinando definitivamente la fiducia nei confronti della scuola, degli insegnanti e dell’istruzione stessa.

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