La maestra di Susa si difende dal video incriminante

Le immagini della registrazione dei Carabinieri di Torino sembrerebbero non lasciare dubbi. La maestra di Susa, arrestata per presunti maltrattamenti nei confronti dei bambini della scuola dell’infanzia dove lavora, si difende.

Secondo il suo avvocato, si trattava semplicemente di metodi educativi severi, necessari in una classe di 20 piccoli alunni.

Intercettazioni ambientali equivocabili

Erika Liuzzi l’avvocato che la difende, cerca di smontare parola per parole, ciò che emerge dal video ma la situazione giudiziaria della maestra di Susa, arrestata dai carabinieri lo scorso 16 gennaio, resta molto critica. Le accuse sono chiare, presunte vessazioni e umiliazioni nei confronti di minori. È durato oltre un’ora e mezza l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto in questi giorni. La parta incriminata ha cercato di spiegare ogni singolo episodio emerso dal video e che le autorità contestano alla maestra piemontese. L’avvocato spiega che le intercettazioni ambientali inducono a degli equivoci. La maestra, ad esempio, non avrebbe mai apostrofato una bambina con l’epiteto “bestia”, ma bensì “pepia”, un termine tipicamente torinese che significa “brontolona”. Oppure, l’accusa di aver minacciato di voler tagliare a metà un bambino è facilmente imputabile all’episodio specifico di una lezione in cui la maestra avrebbe spiegato la differenza tra intero e metà e avrebbe chiesto alla classe se si potesse tagliare a metà alcune cose tra cui un’arancia, una mela e… un bambino.

Alzare la voce non è violenza?

L’avvocato Liuzzi si dice fiduciosa perché alzare la voce non significa essere violenti ma semplicemente adottare dei metodi educativi severi, in molti casi indispensabili. La maestra, che ha già al suo attivo 41 anni di insegnamento e a breve dovrebbe approdare alla pensione, resta in attesa di giudizio. Nel frattempo l’opinione pubblica è sempre più sensibile a questo crescendo di episodi di maltrattamento tra i banchi di scuola e accoglie con preoccupazione la notizia dalla provincia di Torino.

In questo modo si diffonde sfiducia e sospetto nei confronti degli educatori, mentre la maggior parte di loro fa bene il proprio lavoro, un lavoro impegnativo e, nel caso specifico dell’infanzia, considerato logorante. I bambini possono essere la vera cartina tornasole del clima che vivono in classe. Se vanno a scuola volentieri e appaiono sereni significa che la loro maestra, anche se qualche volta perde la pazienza, fa sentire loro al sicuro.

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