Metodo Konmari: come adattarlo ai bambini per insegnare ‘il magico potere del riordino’

È spesso vero che ciò che gli adulti classificano come disordine e confusione, per i bambini invece è un contesto creativo e ricco di stimoli per la fantasia.

Questo non significa che nella cameretta debba regnare l’apocalisse, tra giochi e giocattoli sparsi in giro, ma seguendo il metodo semplice ed efficace proposto da Marie Kondo, è possibile far giocare liberamente i propri figli e insegnargli a tenere in ordine le proprie cose.

L’approccio essenziale della guru del riordino per alcuni aspetti è un po’ estremo, soprattutto se riportato nel mondo dell’infanzia, ma rivisto e adattato ai nostri ritmi e alla nostra mentalità può costituire un valido aiuto per i genitori e per i bambini.

Alla base della filosofia del metodo Konmari vi è una severa selezione degli oggetti presenti in casa, eliminando il superfluo tenere solo le cose a cui teniamo di più.

Il magico potere del riordino Konmari è per tutta la famiglia

I bambini, fin dalla primissima infanzia, osservano e si ispirano a ciò che fanno i genitori, prendendoli come esempio soprattutto nel quotidiano. Per tale ragione, riguardo al concetto dell’ordine, è fondamentale dare il buon esempio.

Ovviamente non è necessario esagerare, trascorrendo l’intera giornata a mettere a posto: basterà scegliere un momento, magari la sera prima di cena, in modo da garantirsi una nanna serena in una stanza pulita e sufficientemente ordinata.

Il motto del metodo KonMari si riassume in questa frase : “Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”. Bisogna quindi iniziare ad eliminare (non per forza buttando) le cose superflue: si inizia con ciò che è rotto, rovinato, e selezionando gli oggetti adatti per la fase della crescita del nostro bambino.

Comunque Marie Kondo applica sempre il criterio seguente: tenere ciò che suscita qualcosa di positivo in noi (applicato soprattutto ai vestiti).

Se i giochi selezionati sono comunque troppi per essere sistemati e lasciati a disposizione dei bimbi, si possono far ruotare, tenendone una parte chiusa in un armadio: la rotazione dei giochi è un ottimo principio educativo perché permette ai bambini di concentrarsi su pochi giochi alla volta e crea meno confusione.

Le basi del metodo di Marie Kondo a misura di bambino

Se il bimbo non dispone di una propria cameretta è comunque importante dedicargli uno spazio specifico all’interno della casa: può essere anche un angolo del salotto con uno scaffale o una cassettiera con i loro giochi, a cui loro stessi dedicheranno cura e attenzione per conservare e ritrovare i loro giocattoli preferiti.

Un ottimo espediente per evitare che la cameretta diventi un campo di battaglia è quello di utilizzare unicamente un gioco alla volta e metterlo via prima di iniziarne un altro: questo è molto importante perché favorisce la concentrazione del bambino.

Man mano che i figli crescono, cambiano gusti ed esigenze: da qui nasce la necessità di liberare lo spazio a disposizione da tutto ciò che non viene utilizzato o non più adeguato all’età e ai nuovi interessi dei bambini.
Certamente nel caso specifico dei giocattoli, che ricoprono un ruolo affettivo molto forte, è importante concordare insieme ai bambini tutto ciò che sarà eliminato, spiegando ad esempio che quel giocattolo inutilizzato da tempo potrebbe far felice un altro bimbo.

In conclusione riordinare fa rima con giocare: se il riordino avviene coinvolgendo i bambini e con il sorriso, sarà certamente molto più divertente e anche molto più efficace.

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