E se mio figlio soffrisse di mutismo selettivo?

Avete notato che il vostro bambino, in certi contesti o con determinate persone, si rifiuta di parlare? Potrebbe trattarsi di “mutismo selettivo (o elettivo)”.

Che cos’è il mutismo selettivo

Il mutismo selettivo consiste nel rifiutarsi di parlare, diventando del tutto muti, in certi contesti (il più frequente è la scuola). Si tratta di un problema abbastanza limitato (riguarda circa l’1% dei bambini di età scolare e prescolare), anche perché non sempre viene riconosciuto.

E’ una manifestazione psicopatologica, dettata principalmente dall’ansia. In determinate situazioni e momenti della crescita (per esempio l’inizio della scuola, in prima elementare), il bambino potrebbe sentirsi sopraffatto dal contesto e dalle richieste e manifestare con il mutismo il proprio disagio psicologico.

Si chiama “selettivo” proprio perché avviene solo in determinati contesti, in cui il bimbo si sente a disagio o inadeguato. Al bambino sembra davvero di non riuscire a parlare, sentendosi bloccato nell’emissione dei suoni. All’incapacità di parlare, si associano poi altri possibili disturbi affettivi e dell’interazione sociale, quali ansia, iper-reattività nelle situazioni nuove o impreviste, inibizione motoria, enuresi.

Certamente, non è facile riconoscere quando si tratti di mutismo selettivo, piuttosto che di semplice timidezza legata all’età e al carattere, e per questo in molte occasione non viene individuato come tale.

Che fare, allora?

Per prima cosa, se si notano strani comportamenti da parte del proprio bimbo, soprattutto in concomitanza di un cambiamento o di una situazione nuova, è bene cercare di analizzare con lui, in maniera discreta e delicata, la situazione.

Poi, se non ci sono segni di miglioramento, è bene chiedere il parere a uno psicoterapeuta, partecipando anche a sedute di terapia famigliare. Con un “buon” lavoro terapeutico il mutismo selettivo si risolve.

Certamente non bisogna far pesare il problema sul bambino. Non bisogna sgridarlo od obbligarlo a parlare; ma si deve favorire un clima famigliare disteso e pronto ad aiutarlo in maniera serena.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *