No vax, il racconto di una mamma: ‘Sono pentita, ora so come proteggere i miei figli’

Mentre, con l’avvio del nuovo anno scolastico, continua la polemica tra Ministero della Salute e mondo della scuola in merito all’obbligo vaccinale e alle autocertificazioni, negli ultimi tempi ha fatto discutere la confessione di Jenny Arduini, una mamma “no vax” pentita che ha deciso di raccontare alla stampa la sua vicenda.

Il racconto di una mamma “no vax”

Nelle ultime ore ha destato molto scalpore non solo il pentimento ma anche il racconto che c’è dietro la maturazione di coscienza di Jenny Arduini, una mamma che per molto tempo ha militato nel fronte “no vax” ed era stata una fiera oppositrice non solo dell’obbligo vaccinale ma aveva spesso sostenuto la tesi della pericolosità stessa delle vaccinazioni.

Infatti, dal racconto della donna emerge soprattutto quello che è stato un po’ l’episodio che l’ha portata a intraprendere la sua crociata, ovvero il consulto presso un pediatra prossimo alla pensione secondo cui i bambini vaccinati erano meno sani degli altri e, anzi, tendevano ad ammalarsi con più facilità.

Dunque, uno dei punti che oggi sta scatenando un acceso dibattito è quello che smonta, di fatto, la credenza che i genitori “no vax” si documenterebbero solo su Internet, mentre in realtà spesso e volentieri le loro convinzioni non sono frutto di ricerche approssimative sul web ma di consulti con quelli che dovrebbero essere esperti del settore.

Il consiglio del pediatra e il pentimento

La storia di Jenny, insomma, sta aiutando a capire come ragionano i militanti del fronte “no vax” e chi a volte inculchi loro determinate credenze: la donna e il suo compagno, che si occupa di bimbi autistici, nonostante le rassicurazioni del medico della Usl, si sono lasciati convincere dal vecchio pediatra di famiglia della scarsa sicurezza dei vaccini, e sebbene per anni lo specialista abbia seguito lei e la sorella invitandole anche a vaccinarsi.

“Durante la visita al nostro primogenito ci ha spiegato che ci sono tante cose che non vengono dette sui vaccini e noi due, che eravamo già spaventati, gli abbiamo creduto” ha rivelato Jenny che da lì ha cominciato a frequentare raduni “no vax”, ritardando tutte le vaccinazioni del figlio fino a quando ha discusso in Rete con genitori favorevoli all’obbligo vaccinale.

Iniziai a guardarmi intorno: il 90% dei bambini era vaccinato e nessuno di loro mi sembrava malaticcio, anzi. Iniziai a notare che nonostante vedessi i miei figli sani come pesci, anche loro prendevano raffreddori, febbre, tosse, insomma si ammalavano né più né meno di quelli vaccinati considerati da alcuni come ‘debolucci'”.

Confrontaresi sul web con gli altri genitori e con medici che, dedicando il loro tempo libero a questa causa, spiegano alle mamme come lei quale sia l’importanza di proteggere i figli e fanno chiarezza sull’argomento smontando i falsi miti, ha convinto Jenny a mettere in discussione le sue convinzioni.

“Ho scelto di proteggere i miei figli e ora per fortuna sono protetti da tutte le malattie per cui esiste un vaccino” ha concluso la mamma, pentendosi di aver messo a repentaglio la loro salute.

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