Occhio ai travestimenti di Carnevale: rischi di tossicità e soffocamento

Come recita il detto, “l’Epifania tutte le feste le porta via”, fino all’arrivo del Carnevale.

Che sia di rito romano o ambrosiano, quello che i piccoli vogliono è mascherarsi dai loro eroi preferiti. E quale modo migliore, anche per gli adulti, di tornare per un giorno bambini e dare libero sfogo alla fantasia?

Attenzione però: il Ministero della Salute mette in guardia da vestiti, maschere e accessori potenzialmente pericolosi e tossici. Stando alla Guida al Carnevale Sicuro, infatti, i rischi di costumi o spray non a norma possono presentarsi a tutti.

Materiali tossici e nocivi, rischio di infiammabilità e soffocamento di un nécessaire per il travestimento realizzato senza rispettare gli standard di sicurezza, sono le principali minacce, soprattutto per i più piccoli. Per festeggiare in tutta sicurezza e tutelare l’incolumità dei consumatori è bene fare attenzione a quello che usiamo.  

Costumi di Carnevale sicuri: a cosa prestare attenzione

Vediamo nel dettaglio a cosa dobbiamo stare attenti: innanzitutto al materiale. Molti costumi che si trovano nei negozi della grande distribuzione -Zorro, principessa, Spiderman o fatina – sono realizzati con materiale sintetico altamente infiammabile. Inoltre le piccole parti applicate, come bottoni, clips, cerniere lampo o laccetti sono spesso attaccate sommariamente, o troppo vicine all’area del collo, e quindi facilmente staccabili (e ingeribili) con rischio di soffocamento o strangolamento.

Un’altra minaccia è quella dei materiali tossici. La soglia massima fissata dall’Unione Europea di ftalati contenuti nella plastica destinata ai giocattoli, è dello 0,1%, è importante quindi scegliere con attenzione cosa acquistare e imparare a leggere l’etichetta.

Soprattutto nel caso di maschere integrali, che coprono l’intero volto, infatti, l’inalamento di sostanze tossiche è inevitabile e molto pericoloso. Basti pensare che, nel 2011, è stata ritirata dal mercato inglese una maschera horror made in China, che conteneva una percentuale di ftalati superiore al 48,9%.

In alcuni accessori e gadget, poi, fin dal 2009 sono state trovate parti metalliche taglienti e, nel caso di cappelli, parrucche o fasce da applicare sulla testa appare chiara la gravità di tale problema.

Per porre un freno ai rischi in cui gli utenti possono incappare, l’Unione Europea ha raccolto una serie di dati utili nel Rapex, una guida-vademecum, rendendo disponibili a tutti le informazioni sui prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.

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