Sindrome del nido in gravidanza: cos’è e perché si manifesta

La sindrome del nido in gravidanza è uno stato psicologico comune per molte future mamme, soprattutto se si tratta del primo figlio, e si manifesta con intensità particolare negli ultimi 3 mesi di gestazione.

Non è un disturbo grave, men che meno una patologia: si tratta di una condizione psichica che induce le gestanti ad avere come pensiero fisso quello di organizzare, pulire, riordinare la casa e, in particolar modo, la cameretta del bimbo in arrivo, ossia il “nido” che accoglierà questa nuova vita.

Niente di più normale, a patto che non diventi un’ossessione o una smania perché, in tal caso, ne va della serenità psichica di chi è in dolce attesa e anche del suo stato fisico.

Chi è preso da un’ossessione, infatti, può non sentire fatica e nemmeno ragioni ma l’eccessivo sforzo fisico di una donna incinta, soprattutto se la gravidanza è avanzata, va sempre evitato in quanto molto pericoloso.

Ecco perché è necessario riconoscere i sintomi di una manifestazione sovradimensionata della sindrome del nido e magari far tesoro di qualche piccolo consiglio.

Sindrome del nido: quali sono i sintomi e quando è preoccupante?

Quando è bene fermarsi e riflettere sui comportamenti che una donna in dolce attesa sta tenendo in casa? La risposta è molto semplice: quando si vedono eccessi.

Se una futura mamma inizia a non pensare ad altro che pulire, disinfettare, sistemare, lavare gli ambienti della casa e, in particolare, la cameretta che accoglierà il neonato, allora significa che la normale propensione a preparare il “nido” per il nascituro si sta trasformando in un disturbo ossessivo.

La gravità aumenta con l’aumentare degli sforzi fisici ai quali la futura mamma si sottopone, nonostante il pancione e tutti i limiti indotti da una gravidanza avanzata: di solito, in questi casi, all’iperattività si associa anche la negazione della stessa, per cui non solo la gestante non sembra accorgersi della fatica ma non ascolta nemmeno i consigli di chi le sta accanto. Che fare in questi casi? Lo vediamo subito.

Nesting: come aiutare la futura mamma a superare la sindrome del nido

Partner e familiari non sempre sanno come comportarsi con una donna incinta colta da una manifestazione acuta della sindrome del nido e questo è più che comprensibile.

In casi di particolare gravità, vale a dire quando la naturale e fisiologica propensione a sistemare la cameretta del nascituro si trasforma in un’ossessione compulsiva e incontrollata all’ordine e alla pulizia, è doveroso farsi supportare da un parere del ginecologo.

Ci sono anche degli accorgimenti comportamentali che possono aiutare a superare questa fase. Il primo consiglio che ci sentiamo di dare a chi è vicino a una donna incinta in piena sindrome del nido è di lasciar fare ed evitare di manifestare eccessiva preoccupazione o ansia: questo non farebbe che aggravare lo stato di fibrillazione della futura mamma. Piuttosto, spronatela dolcemente a delegare i lavori più gravosi, magari quelli che richiedono l’uso di scale (montare e smontare le tende, per esempio) o il sollevare pesi consistenti.

Sindrome del nido: lavori necessari ma non pesanti

Ora parliamo a voi, mamme in dolce attesa che siete focalizzate quasi unicamente nella preparazione del “nido” per il neonato in arrivo.

Lasciate da parte scope, aspirapolvere, stracci, secchi e concentratevi su una cosa importantissima e che dà una grande soddisfazione: il guardaroba del bimbo che a breve darete alla luce. Scatenatevi con lo shopping, cercate i vestitini e tutti gli indumenti che avete sempre sognato di far indossare al vostro bebè, riempitevi gli occhi di tutine, calzini, body e altre meraviglie simili.

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Riordinate il necessario per il primo bagnetto e la toilette quotidiana, fate le liste delle cose che avete e quelle che mancano, quelle da comprare periodicamente per avere sempre una buona scorta in casa, e poi la lista di quello che dovrete portare con voi in ospedale al momento del parto.

E se proprio non potete fare a meno di pulire, lavare e stirare almeno imponetevi di alternate queste attività a dei momenti di riposo: preparatevi uno spuntino e una tisana rilassante, mettetevi sedute in poltrona e telefonate a un’amica o fate una breve passeggiata all’aria aperta.

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