Bimbo di 2 anni muore a seguito delle inalazioni di muffa: una tragedia che poteva essere evitata

In Gran Bretagna, accade una tragedia: bimbo di 2 anni muore per aver vissuto in un’abitazione inadatta per essere utilizzata come dimora. A distanza di 2 anni dalla tragedia, un’inchiesta ha stabilito che la morte del piccolo Awaab è stata causata dall’esposizione prolungata alla muffa, confermando quanto denunciato dai suoi genitori già prima che il piccolo si aggravasse.

Una tragedia impossibile da credere nel 2022

Quello che è accaduto in Gran Bretagna ha dell’incredibile: un bimbo di soli 2 anni, Awaab Ishak, muore per le conseguenze di una grave patologia respiratoria insorta a causa dell’esposizione prolungata alla muffa respirata nell’ambiente domestico.

La vicenda risale al 2020, ma ora il coroner che si è occupato del caso, Joanne Kearsley, ha stabilito cause e responsabilità del decesso, esprimendo tutto il suo sconcerto:

Come è possibile che questo accada? Come è possibile che nel Regno Unito, nel 2020, un bambino di due anni muoia a causa dell’esposizione alla muffa?

Tuttavia, questa tragedia poteva essere tranquillamente evitata se si fosse dato peso ai numerosissimi appelli lanciati nei mesi addietro: quali?

La tragedia nonostante gli appelli

Il piccolo Awaab, insieme alla sua famiglia, viveva in una casa popolare di un sobborgo di Manchester, in un’abitazione ai limiti della legalità resa disponibile dal Rochdale Boroughwide Housing.

Il medico locale ha certificato l’assoluta inospitalità della dimora a causa dell’eccessiva umidità e della condensa che era solita formarsi per via dell’inadeguatezza della casa per la quotidianità.

Lo stato di salute del bimbo che peggiorava gradualmente aveva portato i genitori a ricorrere all’aiuto degli operatori sanitari e ai responsabili del Rochdale Boroughwide Housing, appelli lanciati invano e caduti nel vuoto, mentre il piccolo Awaab peggiorava sempre di più.

Fuori dall’aula del tribunale, i genitori non hanno perso l’occasione di rimarcare ancora una volta ai giornalisti presenti il numero di richieste di soccorso e di suppliche rivolte ai responsabili dell’edificio e agli operatori sanitari, senza mai ricevere aiuto o attenzione.

Ancora una volta, la negligenza umana ha portato ad una tragedia che questa volta tocca ancora più nel profondo, dato che ha colpito un bambino, colpevole di aver vissuto in una casa spacciata per tale ma senza alcuna praticabilità.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *