Virus sinciziale: approvato il primo vaccino per proteggere i neonati

L’EMA ha dato il via libera all’introduzione sul mercato di Abrysko, un vaccino bivalente volto a contrastare il virus respiratorio sinciziale (RSV), al fine di garantire la giusta protezione dei neonati mediante l’immunizzazione materna.

Il preparato vaccinale, sviluppato da Pfizer, è destinato a offrire difese passive contro l’infezione delle vie respiratorie inferiori da RSV nei neonati, dalla nascita fino al sesto mese di vita; tutto ciò avviene grazie alla trasmissione di immunità dalla madre durante il periodo di gravidanza.

Inoltre, tale vaccino mira a conferire immunità attiva agli individui di 60 anni o più, con l’obiettivo di prevenire l’insorgere dell’infezione delle basse vie respiratorie innescate dal virus respiratorio sinciziale.

Cos’è il virus RSV e quanto può essere pericoloso

Come abbiamo accennato, il virus sinciziale, o RSV causa infezioni del tratto respiratorio, prevalentemente nei bambini molto piccoli e negli anziani.

Si tratta di uno dei principali agenti patogeni responsabili di infezioni delle vie respiratorie, in particolare bronchioliti e polmoniti, che possono variare da lievi a gravi.

Le infezioni da RSV sono più comuni durante i mesi invernali e primaverili. Nei bambini, specialmente nei neonati e nei bambini prematuri, il virus sinciziale può provocare sintomi simili a un raffreddore, come naso che cola, tosse e febbre. Tuttavia, in alcuni casi può evolvere in infezioni delle vie respiratorie inferiori più gravi, come bronchiolite o polmonite.

Negli anziani e nelle persone con sistemi immunitari indeboliti, l’infezione da RSV può anche causare problemi significativi alle vie respiratorie superiori e inferiori. Poiché l’RSV è altamente contagioso, può diffondersi rapidamente attraverso goccioline respiratorie quando una persona infetta starnutisce, tossisce o parla vicino a altre persone.

Attualmente, si stimano oltre 200 mila ricoveri ospedalieri tra i minori ogni anno per tale infezione e tra questi vi sono un gran numero di bimbi che non superano l’anno di vita. Un’altra grande parte di infetti, invece, si registrano tra gli anziani, con un numero di degenze ospedaliere davvero significative e con una discreta percentuale di decessi per gli over 60.

Questi dati allarmanti hanno spinto la comunità scientifica ad agire in maniera attiva per garantire una protezione più efficiente, soprattutto in relazione al fatto che tale virus può arrivare a compromettere seriamente la salute di bimbi e anziani.

L’approvazione del vaccino di Abrysvo da parte dell’agenzia del farmaco europea ha dunque segnato una vittoria importante e una svolta per combattere questo tipo di infezioni.

Vaccino Abrysvo: cosa dicono gli studi

Il vaccino Abrysvo rappresenta il primissimo vaccino sviluppato in prima istanza per garantire l’immunizzazione delle donne in gravidanza. A partire da oggi, i Paesi facenti parte dell’Unione Europea potranno somministrare una singola dose del siero tra la 24ª e la 36ª settimana di gestazione.

Come abbiamo detto in precedenza, è importante sottolineare che tale vaccino è stato scrupolosamente studiato anche per gli over 60 e, di conseguenza, è prevista una singola dose anche all’interno di questa fascia di popolazione.

Pfizer ha dato il via ad altri due studi clinici aggiuntivi; uno di questi avrà il fine di immunizzare la fascia di età compresa tra i due e i 18 anni, mentre l’altro si focalizzerà sugli adulti di età compresa tra i 18 e i 60 anni.

Quest’ultima categoria, in particolare, riguarderà individui fragili che hanno maggiori probabilità di contrarre il virus RSV a causa di altre patologie esistenti, come diabete, asma e i pazienti immunocompromessi.

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