Vivere a impatto zero: per qualcuno è una realtà

E se qualcuno vi dicesse che si può vivere a impatto zero, senza TV, senza sprechi, gettando i rifiuti una sola volta al mese spendendo circa 300 euro al mese per mangiare voi come reagireste? Alcuni sicuramente direbbero che no, non è possibile, altri che sarebbe una gran fatica, altri ancora chiederebbero come si fa e vorrebbero provarci. Ma quanto è difficile vivere a impatto zero?

Vivere a impatto zero: quanta fatica e quante soddisfazioni!

Secondo quanto hanno raccontato sul loro blog Linda e Giovanni, marito e moglie che vivono a Faenza con i loro tre figli, vivere nel risparmio e nel pieno rispetto dell’ambiente è possibile, ma all’inizio è anche molto faticoso.

La voglia di provare questo stile di vita è stata come una folgorazione, ma diciamo che entrambi erano già piuttosto sensibili a queste tematiche: Linda, 35 anni, è una volontaria in diverse associazioni, ha un gruppo di sostegno all’allattamento e si occupa della gestione della pannolinoteca comunale, oltre a gestire alcuni laboratori di educazione ambientale nelle scuole. Giovanni, 36 anni, lavorava in una cooperativa che si occupava della raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma una volta che la cooperativa è stata acquisita da una multinazionale, Giovanni ha rinunciato al lavoro. Fortunatamente ha trovato impiego come educatore presso la stessa cooperativa.

Linda, Giovanni e i loro tre bambini ora vivono con un solo stipendio, ma tanto basta perché autoproducono tutto e riciclano tanto, al punto che producono solo 0,6 kg di di indifferenziata all’anno, contro i 160 kg di media cittadina.

Niente TV e niente auto: si può eccome!

Dei veri virtuosi, ma non solo. In casa loro non c’è la TV, preferiscono giocare tutti assieme all’aria aperta o fare lunghi giri in bicicletta. L’abbigliamento non lo acquistano, accettano indumenti usati dai familiari e li passano a tutti i bambini fino a che non sono logori.

Inoltre vivono anche senza auto, Giovanni percorre 10 km in bicicletta per recarsi al lavoro. Ovviamente in casa non entrano merendine o prodotti industriali, tutto viene prodotto da cibi sani e possibilmente acquistati nei mercatini o con gruppi d’acquisto.

Insomma, vivere così non è facile, e forse per molti nemmeno troppo divertente e un tantino anacronistico, voi cosa ne pensate?

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