Affido Culturale contro la povertà educativa: cercasi volontari per portare i bambini al cinema o al museo

Una bella iniziativa socio culturale, che è già in atto in diverse città italiane sta prendendo il via anche a Milano. Si tratta dell’affido culturale, mediante il quale si ricercano dei volontari che si prendano in carico l’accompagnamento di bambini che sono in una situazione di “povertà educativa” presso musei e cinema.

L’iniziativa milanese

Si chiama “Affido Culturale” questa iniziativa che sta prendendo il via presso il Municipio 8 del capoluogo lombardo e che si pone come scopo appunto quello di contrastare la “povertà educativa” dei bambini.

Sulla falsariga di quanto avviene già in altre città italiane come Roma, Bari, Modena e Napoli si cercano dei volontari che riescano a prendersi carico di bambini che, per ragioni economiche o per altri motivi, non frequentano cinema, teatri, librerie e tutti quei luoghi nei quali si “respira” cultura. Una attività che riesca a dare ai bambini una maggiore conoscenza e stimoli nello stesso tempo la loro fantasia e curiosità.

In questo modo la cultura non resterà soltanto appannaggio dei bambini più “fortunati”. L’idea di base di questa iniziativa è molto semplice e consiste nell’organizzare visite, da parte di una famiglia ma anche da parte di un single, presso un cinema un teatro od un museo, coinvolgendo un’altra famiglia con bambini, permettendo così la fruizione della cultura. Questo progetto a Milano è gestito dall’associazione Mitades che già da circa 12 anni sostiene progetti dedicati alla genitorialità e che permette la candidatura dei volontari attraverso il suo sito web.

Le altre città coinvolte

Attività di questo tipo ha già preso piede da qualche tempo in altre realtà sparse in tutta la penisola e per la partecipazione ci si deve rivolgere al “capogruppo cittadino”:

Ognuna di queste associazioni può essere contattata dagli interessati sia tramite telefono che attraverso la posta elettronica. In tutte queste città si è già realizzato un insieme di “fruizioni culturali” condivise, grazie alle quali viene strinto un patto educativo tra le due tipologie di famiglie interessate, quelle risorsa e quelle destinatarie.

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