L’apprendimento delle regole astratte inizia già dai primi mesi di vita

Già nella primissima infanzia i bambini sono in grado di comprendere ed imparare regole astratte. Fin dai 3 mesi sono in grado di capire nuove regole che vedono applicate quotidianamente e modelli di comportamento attraverso l’osservazione del mondo che li circonda.

L’importanza delle regole astratte per i bambini

Un bambino è in grado di imparare regole astratte fin dai 3 o 4 mesi d’età, secondo una nuova ricerca svolta dalla Northwestern University. Già a questa età i bambini sono in grado di associare i rapporti fra oggetti ed eventi e crearsi in mente delle regole generali, che poi si aspettano vedere applicate nelle successive iterazioni in contesti simili.

Si tratta di una conquista molto importante, perché la capacità di associare e generalizzare è una caratteristica importantissima della mente umana, che ci permette di ordinare il mondo che percepiamo in base a collegamenti di causa e effetto.

Come impara la mente di un bambino

I bambini percepiscono il mondo esterno principalmente attraverso la vista e l’udito. Sembra che le regole apprese tramite l’ascolto siano le prime ad essere assimilate dal bambino, quando ancora il neonato non è neppure in grado di stare seduto da solo. Lo sviluppo mentale è quindi molto precoce.

Le informazioni visive vengono invece elaborate in modo diverso, tanto che i ricercatori hanno potuto notare importanti differenze nella percezione degli schermi presentati ai bambini sotto forma di immagini o di suoni. Prima ancora di saper riconoscere le parole o capire il linguaggio, i bambini riescono a definire i diversi toni di voce e il messaggio correlato.

Come reagiscono i bambini alle regole

Quando il bambino impara uno schema, ad esempio quando gli vengono presentate una sequenza di immagini ripetute, il piccolo si aspetta che questa regola venga poi rispettata. Quando le regole vengono distorte, ad esempio passando da una serie di immagini ABA ad una AAB, i bambini rimangono disorientati. Dopo una prima immagine e una seconda diversa, si aspettano infatti la ripetizione della prima (modello ABA), anche quando vengono presentate immagini nuove e mai viste prima.

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