Bambini e dermatiti: facciamo il punto

La pelle dei bambini è particolarmente delicata e, soprattutto nei primi mesi, non è raro imbattersi in irritazioni e dermatiti che possono causare disturbi anche molto fastidiosi. Ma come fare a riconoscerli, affrontarli e, possibilmente, prevenirli? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Vastarella, specialista in Dermatologia e Venereologia di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma.

Quali sono i tipi di dermatite che possono coinvolgere un bambino? Quali sono le principali differenze?

Le dermatiti più frequenti nel bambino sono la dermatite atopica e la dermatite seborroica. La pelle del bambino, infatti, specialmente nei primi mesi di vita è molto sottile e con un film idrolipidico quasi del tutto assente. Il film idrolipidico protegge la cute dagli stimoli esterni e assicura morbidezza ed impermeabilità. Di conseguenza qualsiasi alterazione della funzione barriera può dare luogo a fenomeni irritativi tipici della dermatite atopica.

La dermatite seborroica invece, è una malattia infiammatoria cronica della pelle causata da un’aumentata secrezione di sebo da parte delle ghiandole pilosebacee che provoca un processo infiammatorio localizzato con formazione di lesioni caratterizzate da arrossamento e presenza di squame secche o untuose (eritemato-desquamative).

Nel neonato e nel lattante colpisce generalmente il cuoio capelluto, che si presenta arrossato e spesso coperto da squame bianco-giallastre ad aspetto untuoso. Tale manifestazione chiamata crosta lattea inizia dopo il primo mese di vita, con un picco nei primi 2-4 mesi, per poi risolversi generalmente nel primo anno di vita.

Essa ricomparirà generalmente dopo l’adolescenza in concomitanza dei cambiamenti ormonali.

Parliamo di dermatite atopica: quali sono i principali sintomi e come si manifesta? Da che età?

La dermatite atopica è una malattia cronico-recidivante caratterizzata da eczema, rossore, prurito e secchezza cutanea che alterna fasi acute, in cui il prurito e il rossore possono diventare insopportabili, a fasi in cui tali disturbi sono più lievi.

La dermatite atopica colpisce circa il 15-20% dei bambini ma non è solo una malattia dell’infanzia, infatti si riconosce anche una forma distinta dell’adulto. Il prurito, i segni da grattamento, la difficoltà nel dormire colpiscono circa l’8% degli italiani sopra i 18 anni.

Quali sono le cause che possono portare alla dermatite atopica?

La dermatite atopica è determinata da un’alterata funzione barriera della cute che di conseguenza entra in contatto e si sensibilizza alle sostanze normalmente tenute all’esterno. Tra le principali cause di questo deficit di barriera sicuramente c’è una predisposizione familiare e genetica: i bambini hanno quasi sempre un familiare affetto da asma, rinocongiuntivite o dermatite atopica.

Inoltre, fattori ambientali come l’inquinamento domestico ed ambientale giocano un ruolo importantissimo e nella sensibilizzazione e nelle riacutizzazioni della malattia.   

Quali sono le altre patologie che spesso sono legate alla dermatite atopica?

La dermatite atopica si presenta più frequentemente in bambini con familiarità per malattie allergiche tipo asma, eczema o rinocongiuntivite allergica.

Il concetto di “marcia atopica” descrive il naturale decorso delle malattie atopiche. Dalla dermatite atopica e la concomitante sensibilizzazione a cibi e aero-allergeni nella prima infanzia, si osserva il conseguente sviluppo di asma e rinite allergica nella tarda infanzia e nell’età adulta.

Come si esegue la diagnosi e quali sono i trattamenti?

La diagnosi di dermatite atopica è clinica. Il riscontro dei classici sintomi quali eczema prurito e bruciore nelle sedi tipiche rende molto semplice la diagnosi.

Per il trattamento è più corretto parlare di gestione della dermatite atopica. Il paziente deve imparare che si tratta di una patologia cronica e pertanto anche i trattamenti saranno a lungo termine

L’idratazione è sicuramente il primo step fondamentale in quanto consente di ripristinare il film idrolipidico, ridurre la secchezza cutanea, prevenire il grattamento e ridurre la frequenza delle riacutizzazioni.

Nelle fasi acute può essere necessario utilizzare dei farmaci più complessi come steroidi topici, antistaminici o immunomodulatori. I farmaci biotecnologici approvati per il trattamento della dermatite atopica negli adulti e negli adolescenti costituiscono una nuova frontiera che attraverso un meccanismo di immunomodulazione selettivo, determinano un miglior controllo della patologia infiammatoria in tutti quei casi resistenti alle comuni terapie utilizzate.

Esistono accorgimenti in grado di prevenire o quantomeno tenere a bada la dermatite atopica?

Una corretta skincare è fondamentale per controllare al meglio i sintomi della dermatite atopica. Ecco alcuni consigli:

  • Fare il bagno o la doccia con acqua non troppo calda;
  • Limitare la durata della doccia a 5 o 10 minuti;
  • Preferire un olio detergente delicato e privo di profumo ai comuni bagnoschiuma
  • Dopo il bagno, tamponare delicatamente la pelle e a cute ancora umida applicare una crema idratante a base di ceramidi, burro di karité, glicerina e vaselina che aiutano a ripristinare il film idrolipidico.
  • Per ottenere i migliori risultati, applicare la crema idratante almeno due volte al giorno. Questo previene la secchezza e le screpolature. 
  • Tenere le unghie corte e lisce. Ciò riduce la probabilità che i graffi irritino la pelle. 
  • Mantenere i livelli di temperatura e umidità confortevoli. Evita le situazioni in cui l’aria è estremamente secca

A cosa bisogna fare attenzione nella scelta dei prodotti per la pelle da utilizzare? Bisogna prestare attenzione anche alla scelta dell’abbigliamento?

Sicuramente bisogna evitare i prodotti con all’interno coloranti e profumi che possono irritare la cute. Bisogna inoltre prediligere capi in cotone ed evitare l’utilizzo di abiti in lana che possono accentuare il prurito nei pazienti con dermatite atopica.

Può l’alimentazione aiutare a combattere la dermatite atopica? In che modo?

Il ruolo dell’alimentazione nella dermatite atopica risulta controverso. Raramente la dermatite atopica si associa ad un’allergia o intolleranza alimentare e solo una piccola percentuale dei casi di eczema sono innescati da allergie alimentari: in questi casi gli alimenti allergenici devono invece essere eliminati dalle diete.

Nel bambino i cibi che andrebbero attenzionati sono: latte di mucca, uova, grano, soia, e arachidi, noci, molluschi e pesci. Inoltre, nelle fasi acute sarebbe buona regola ridurre il consumo di alimenti istamino-liberatori (pomodori, noci, fragole, molluschi, cibi in scatola) che possono liberare istamina direttamente nell’organismo ed aumentare la sintomatologia pruriginosa.

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