Allattamento al seno: come cambia il latte materno?

L’allattamento al seno è un momento magico che crea un legame indissolubile tra mamma e bambino. Ma non solo: il latte materno è fonte di benessere tanto da essere raccomandato dall’OMS fino a tutto il primo anno di vita e anche oltre, quando possibile.

Ma quali sono le varie fasi che permettono di arrivare ad un allattamento duraturo e salubre per il bambino e per la mamma? E come cambia il latte materno adattandosi alle esigenze del piccolo nei suoi primi giorni di vita?

Il colostro

Appena un bambino nasce, una volta finiti gli esami medici (e in alcuni casi, ove possibile, anche prima), va lasciato attaccare al seno.

Non aspettatevi grandi mangiate: ciò che basta al neonato nei primi giorni di vita è il colostro. Questo tipo di latte materno è un liquido denso e giallastro ricco di proteine e sali minerali, perfetto per dare forza al bambino durante il “calo fisiologico” tipico dei primi giorni.

Inoltre, il colostro contiene anticorpi (immunoglobine A e IgA) in grado di proteggere dall’attacco di virus e germi.

La montata lattea

Dopo tre-cinque giorni dal parto, avviene la vera e propria montata lattea.

I sintomi sono inequivocabili: gonfiore e indolenzimento delle mammelle e temperatura corporea che tende ad alzarsi. Ma niente paura, una brava ostetrica saprà consigliare alle neo mamme metodi naturali per scongiurare ragadi e ingorghi, problemi tipici di questi giorni (basta massaggiare dolcemente il seno e fare impacchi di acqua calda).

In questo primo periodo la produzione di latte è estremamente abbondante; con la suzione, infatti, il neonato provoca un riflesso nervoso che assicura una continua produzione di prolattina che, unita all’ormone dell’ossitocina, favorisce il passaggio di latte dal tessuto ghiandolare ai dotti galattofori presenti nel capezzolo.

L’importanza di un attacco continuo e corretto

In questa prima fase è importante attaccare spesso al seno il bambino in modo tale che la produzione di latte continui nel migliore dei modi.

Inoltre, è importante insegnare al bambino (se non lo fa spontaneamente) l’attacco giusto per ciucciare bene senza provocare dolore alla mamma. La bocca del neonato deve afferrare non solo il capezzolo ma anche l’areola, con il mento appoggiato al seno e il naso all’insù; il corpo dev’essere allineato con la testa e il sederino ben sostenuto.

Il latte materno maturo

Dopo una quindicina di giorni circa dal parto, il latte perde quell’odore ferroso e assume una consistenza più liquida e un sapore più dolce e zuccheroso.

Il sapore e la consistenza del latte, infatti, cambiano a seconda dei bisogni del neonato. A questo punto, è il bebè che “insegnerà” al seno della mamma a produrre tanto latte quanto ne ha bisogno; è un processo lungo ma, non temete, le perdite di latte che imbrattano camicie da notte e reggiseni finiranno!

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14 commenti

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  1. Io cerco di farlo di allattare sempre che ci tengo tanto ma a quanto pare non gli basta . Ha sempre fame , piange e sembra che le mie tette non fanno in tempo a produrre il latte che lui vuole essere attaccato 24 h …. praticamente mangia ogni ora è a certo punto mia madre mi ha costretto di dargli l aggiunta …. non nascondo che dopo e più tranquillo e dorme altrimenti sempre alla tetta senza dormire … ha 19 giorni … non so più cosa fare … rinunciare la tetta o farlo attaccare sempre … (lo prende anche come ciuccio il mio seno )

  2. …veramente,e’un.bellissimo momento tra te e il tuo.bimbo/a,ti passa ogni vergogna,ora la.mia bimba ga 8 mesi e mezzo,e ho finito di allattarla qndo aveva 5 mesi e mezzo,il.mio nn la saziava piu…peccato!ora mi.mancano qs momenti,fatti anche di alzatacce

  3. Il corpo di una mamma col pancione credo sia la più bella immagine che si possa guardare 😍 prima di partorire avevo un bel fisico poi con le gravidanze sono completamente cambiata 😞 apparte le smagliature che si possono attenuare ma non scompaiono ho preso 30 kg in più 😀😀😀😀 fortunatamente ho iniziato una programma alimentare che mi sta ridonando quel fisico che non avevo più da tempo ❤❤❤❤

  4. Ho allattato il mio secondogenito fino a pochissimi giorni fa (x 22 mesi) e vi assicuro che mi manca tantissimo quel momento di “intimità” col piccolo…col primo è stato un po’ più semplice. Forse xké so che non succederà più… 😳😳😳💎💎💙💙💓💓💓