Impugnare correttamente la penna: come insegnarlo ai bambini e perché è importante

La fantasia dei bambini non conosce limiti e si riversa anche sulla corretta impugnatura della penna o della matita.

Esistono infatti diverse tipologie di presa tra cui quella con chiusura a morso, con pollice in avanti, con il terzo dito posto in avanti, con polso inarcato o ancora a forma di mantide.

Spesso considerata poco importante, la corretta impugnatura della penna invece contribuisce a migliorare lo sviluppo cognitivo, nonché la fluidità della lettura e della composizione dei pensierini scritti.

Per tali motivi, se il vostro bambino sta compiendo i primi passi nella scrittura, bisogna seguirlo con molta attenzione, indirizzandolo al giusto metodo di impugnatura con un lavoro graduale e rispettoso dei tempi di apprendimento. Ma qual è la giusta presa?

Perché è importante impugnare correttamente la penna

A partire dai due anni e mezzo il bambino inizia ad impugnare la matita. Prima di arrivare alla corretta presa, attraversa diverse fasi. Per cui, inizialmente l’impugnatura è di tipo palmare, ovvero senza l’ausilio delle dita.

Poi col tempo, passa a quella di tipo digitale arrivando a riprodurre la presa a pinza, opponendo l’indice e il pollice impegnati a guidare lo strumento grafico, mentre il medio sostiene lateralmente la penna. La giusta impugnatura deve essere distante dalla punta di 2 centimetri. Gli altri sistemi di presa sono solo in apparenza confortevoli per il bambino. In effetti, possono causare problemi di postura, dolori e crampi alla mano, nonché problemi di disgrafia, disturbi dell’apprendimento e difficoltà scolastiche.

Come insegnare ai bimbi la corretta impugnatura a pinza

La corretta impugnatura della penna va insegnata ai bimbi fin da piccoli, ma in maniera graduale e nel rispetto dei tempi di apprendimento.

Tra i 18 e i 36 mesi è preferibile che inizino a sperimentare i colori a dita e i triangoli di cera.

I primi sono apprezzatissimi e consentono di sviluppare la concentrazione e la coordinazione oculo-manuale. Il bimbo intinge l’indice nel colore e poi lo sposta sul foglio bianco, creando linee e segni di vario tipo. Inizialmente timido, utilizzerà solo l’indice. Con la pratica e il tempo si troverà tutte le dita imbrattate. Il segreto sta nel ridurre l’area di lavoro e nel predisporre tutto l’occorrente per la pulizia degli spazi circostanti.

I triangoli di cera, invece, sono perfetti per stuzzicare la curiosità dei bambini quando hanno esaurito l’interesse per i colori a dita. Consentono di porre le basi per una corretta impugnatura, in quanto simulano la presa a pinza. Attraverso questo strumento grafico i bimbi scoprono come il tratto sul foglio cambia in base alla pressione esercitata.

L’impugnatura corretta permette una calligrafia ben leggibile, scorrevole, senza tensioni alla mano. Cambiare l’impugnatura da grandi è possibile ma richiede impegno e volontà.

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