Impugnare correttamente la penna: come insegnarlo ai bambini e perché è importante

La fantasia dei bambini non conosce limiti e si riversa anche sulla corretta impugnatura della penna o della matita.

Esistono infatti diverse tipologie di presa tra cui quella con chiusura a morso, con pollice in avanti, con il terzo dito posto in avanti, con polso inarcato o ancora a forma di mantide.

Spesso considerata poco importante, la corretta impugnatura della penna invece contribuisce a migliorare lo sviluppo cognitivo, nonché la fluidità della lettura e della composizione dei pensierini scritti.

Per tali motivi, se il vostro bambino sta compiendo i primi passi nella scrittura, bisogna seguirlo con molta attenzione, indirizzandolo al giusto metodo di impugnatura con un lavoro graduale e rispettoso dei tempi di apprendimento. Ma qual è la giusta presa?

Perché è importante impugnare correttamente la penna

A partire dai due anni e mezzo il bambino inizia ad impugnare la matita. Prima di arrivare alla corretta presa, attraversa diverse fasi. Per cui, inizialmente l’impugnatura è di tipo palmare, ovvero senza l’ausilio delle dita.

Poi col tempo, passa a quella di tipo digitale arrivando a riprodurre la presa a pinza, opponendo l’indice e il pollice impegnati a guidare lo strumento grafico, mentre il medio sostiene lateralmente la penna.

La giusta impugnatura deve essere distante dalla punta di 2 centimetri. Gli altri sistemi di presa sono solo in apparenza confortevoli per il bambino. In effetti, possono causare problemi di postura, dolori e crampi alla mano, nonché problemi di disgrafia, disturbi dell’apprendimento e difficoltà scolastiche.

Gli errori più frequenti nell’impugnatura della penna

La questione non riguarda destri o mancini, poiché il problema è comune a entrambi: i principali errori risiedono nella postura.

Molti bambini sviluppano un’impugnatura errata già con l‘uso della forchetta. Questo fenomeno è legato alla coordinazione tra occhi e mani e alla flessibilità del polso, aspetti che possono essere osservati già in età prescolare e affrontati attraverso attività di psicomotricità.

Quando i bambini iniziano a scrivere o disegnare, possono commettere diversi errori nell’impugnatura della penna. Riconoscerli e correggerli prontamente è fondamentale. Ecco i più comuni:

  • Presa a pinza piatta: Il bambino non piega correttamente pollice e indice per afferrare la penna, risultando in una presa piatta che riduce la forza motoria e rende la scrittura instabile.
  • Scrivere con il pugno chiuso: Il bambino appoggia la penna sul dito medio, ma il pollice si sovrappone all’indice, chiudendo la mano a pugno. Questa posizione non facilita una corretta grafia.
  • Scrivere dall’alto flettendo il polso: Il bambino scrive dall’alto rispetto alla linea grafica, piegando il polso verso l’interno in modo scorretto e potenzialmente dannoso per l’articolazione.
  • Eccessiva pressione: Il bambino esercita troppa pressione sul foglio. Per correggere, si possono utilizzare fogli sottili o cartoncini per far percepire al bambino l’eccessiva forza applicata.
  • Poca pressione: Al contrario, il bambino può esercitare una forza insufficiente nella scrittura. Per migliorare la resistenza ai movimenti della mano, si può mettere sotto il foglio un supporto più pesante o una superficie dura.

Quando gli insegnanti notano che un bambino tiene penne e matite in modo scorretto, solitamente intervengono direttamente per correggere il problema. Tuttavia, se notate qualcosa che potrebbe essere sfuggito loro, è consigliabile parlarne con gli insegnanti o, se necessario, consultare uno specialista.

È importante correggere queste abitudini prima dell’ingresso alla scuola elementare, dove i bambini inizieranno a imparare a leggere e scrivere. Correggere l’impugnatura diventa molto più difficile con l’avanzare dell’età, soprattutto intorno ai 9-10 anni.

Leggi anche: La falsa disgrafia e i vizi di postura, scrivere bene per imparare meglio

Come insegnare ai bimbi la corretta impugnatura a pinza

La corretta impugnatura della penna va insegnata ai bimbi fin da piccoli, ma in maniera graduale e nel rispetto dei tempi di apprendimento.

Tra i 18 e i 36 mesi, è importante che i bambini sviluppino le loro abilità manuali attraverso attività come il travaso di oggetti, l’allacciatura di scarpe, l’uso di bottoni e nastri. Successivamente, si può introdurre l’uso di ago e filo. La penna dovrebbe essere introdotta solo dopo i due anni e mezzo.

Prima di questa età, i bambini possono sperimentare con colori a dita e triangoli di cera, che favoriscono lo sviluppo della coordinazione e della manualità in modo ludico e creativo.

I primi sono apprezzatissimi e consentono di sviluppare la concentrazione e la coordinazione oculo-manuale. Il bimbo intinge l’indice nel colore e poi lo sposta sul foglio bianco, creando linee e segni di vario tipo. Inizialmente timido, utilizzerà solo l’indice.

I triangoli di cera, invece, sono perfetti per stuzzicare la curiosità dei bambini quando hanno esaurito l’interesse per i colori a dita. Consentono di porre le basi per una corretta impugnatura, in quanto simulano la presa a pinza. Attraverso questo strumento grafico i bimbi scoprono come il tratto sul foglio cambia in base alla pressione esercitata.

L’impugnatura corretta permette una calligrafia ben leggibile, scorrevole, senza tensioni alla mano. Cambiare l’impugnatura da grandi è possibile ma richiede impegno e volontà.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *