“Dopo di noi”, la legge per i disabili adulti rimasti orfani

Se la legge di natura viene rispettata, un figlio sopravvive al proprio genitore. Augurandoci che la cosa possa avvenire il più in la’ possibile, un genitore (per quanto anziano possa essere e per quanto adulto sia suo figlio) avrà sempre un pensiero su come possa cavarsela il proprio “bambino” senza di lui.

Ragionamenti fisiologici che nascondono risvolti di gravità, serietà e drammaticità quando si ha un figlio disabile, cioè una persona che – per quante decadi abbia sulle spalle – rimane non autosufficiente.

Dopo la morte di un genitore: “Dopo di noi”

L’avanzare dell’età e l’avvicinarsi della propria morte per il genitore di un disabile corrisponde a chiedersi “Cosa ne sarà di lui quando io non ci sarò?”. Domande a cui da decenni si sta cercando di dare una risposta e che, finalmente, nel corso di quest’anno è stata abbozzata nella legge “Dopo di noi”.

Parliamo di abbozzata perché il discorso è molto complesso e di certo non può dirsi esaurito qui: secondo la legge, i disabili che sopravviveranno ai propri genitori (o ai parenti che si prendono cura di loro) erediteranno l’abitazione che era dei genitori e avranno diritto di risiedervi a vita, senza dover pagare le tasse e le spese di successione.

Il futuro dei disabili orfani

Inoltre, vengono ipotizzati delle forme di associazione in cui il disabile potrà inserirsi: accanto alle residenza socio assistenziali di grandi dimensioni, ci saranno anche gruppi di dimensioni minori in cui i disabili potranno vivere, con la dovuta assistenza. È poi di questi giorni la notizia che la legge di stabilità 2016 ha stanziato 100 milioni di euro per i disabili rimasti senza genitori.

Se da una parte l’introduzione di questa legge non può che essere un ottimo segnale per rendere meno angosciosa l’idea del futuro dei figli disabili quando i genitori saranno morti, dall’altra non possiamo tacere il ritardo in materia da parte del legislatore italiano: in generale, l’accudimento dei disabili viene relegato alla competenza esclusiva di genitori e parenti e ciò non può che tradursi in un baratro nel momento stesso in cui questi verranno a mancare.

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