Lasciare vincere i bambini: ecco perché e meglio non farlo

Siamo tutti cresciuti imparando sulla nostra pelle che nel gioco a volte si vince e a volte si perde. Come genitori, però, talvolta abbiamo la tentazione di voler proteggere i nostri figli dalla frustrazione di una sconfitta e può succedere che, quando giochiamo insieme, facciamo in modo che vincano anche quando le cose per loro si mettono male.

Tuttavia, gli psicologi avvertono: è pericoloso lasciare che il figlio vinca sempre, in quanto può risultare dannoso per lo sviluppo della sua personalità. Fin da piccoli è importante imparare a perdere, per essere pronti a superare i momenti di difficoltà che inevitabilmente accadono nella vita.

Alcuni motivi per cui non bisogna lasciare che i bambini vincano sempre

I genitori desiderano sempre il meglio per i propri figli e quando giocano con loro, animati da buone intenzioni, talvolta fingono di perdere o ricorrono a trucchetti per garantire una sicura vittoria ai loro bimbi. Sappiamo quanto i piccoli si arrabbino quando perdono, possono piangere e urlare per il dolore della sconfitta, ma questi sentimenti sono così negativi per la loro crescita?

Alla fine degli anni ’90 aveva fatto scalpore il libro di Asha Phillips intitolato “I no che aiutano a crescere”, diventato un best seller in pochissimo tempo, in cui si mettevano in guardia i genitori dall’eccesso di iperprotezione nei confronti dei figli.

La psicologa sottolineava l’importanza di educare i figli a non sentirsi “onnipotenti”, in quanto il sentimento di smisurata grandezza avrebbe potuto generare enormi difficoltà, una volta diventati adulti, nel comprendere le strategie per affrontare gli ostacoli e nello sviluppo di una sana capacità di resilienza.

Oggi ulteriori studi hanno confermato questa tesi. Una recente ricerca condotta in America, pubblicata dal Journal of Experimental Child Psychology, ha dimostrato che i bambini in età prescolare, abituati a vincere sempre nelle diverse occasioni di gioco, sviluppano una minor capacità di pensare in modo critico e affrontano i problemi con una motivazione più bassa rispetto ai bambini che hanno sperimentato l’esperienza della sconfitta.

Secondo gli esperti, infatti, chi vince sempre non impara a perseverare di fronte ai fallimenti. Vincere troppo facilmente li lascia dunque impreparati ad affrontare in futuro le difficoltà della vita e nel contesto scolastico potrebbero addirittura decidere di arrendersi di fronte ai primi ostacoli.

I bambini che non sperimentano la perdita possono anche diventare ansiosi, perché iniziano a vedere la possibilità di non vincere come una forma di danno personale e potrebbero affannarsi tutta la vita a cercare la perfezione in ogni cosa che fanno.

Come insegnare ai bambini che il fallimento è il segreto del successo

Come fare dunque? Per quanto riguarda i bimbi più piccoli, al di sotto dei 4 anni, i quali obiettivamente non hanno le capacità per competere con gli adulti, può essere utile fornire qualche piccolo aiuto in una gara o in un gioco da tavolo, ad esempio si può fare in modo che abbiano a disposizione un po’ più di tempo per contare o per fare una mossa in un gioco da tavolo oppure fornire alcuni suggerimenti per arrivare alla risposta corretta.

Dare loro un piccolo aiuto, però, è diverso dal lasciarli vincere: l’obiettivo in questo caso è quello di porli in una condizione di pari opportunità nel gioco livellando gli inevitabili squilibri di partenza.

Tuttavia, man mano che il bambino cresce ha bisogno di cominciare a sperimentare la perdita nelle diverse situazioni.

Gli psicologi sostengono che intorno ai cinque anni bisogna iniziare a rimuovere l’enfasi su chi vince e piuttosto cercare di valorizzare le buone strategie che i bambini stanno adottando attraverso il gioco.

Si ritiene che sia utile cercare di lodarli in modo sincero quando fanno scelte ponderate, quando corrono rischi e quando provano una nuova tattica o si impegnano nel risolvere un problema.

Premiare il processo del gioco piuttosto che l’esito finale può essere importante per mantenere alta la concentrazione sulle azioni da svolgere e consente di sviluppare un maggior senso personale del controllo.

In seguito ad una sconfitta si può sostenere il bambino nell’affrontare il fallimento, lasciando che esprima la sua inevitabile rabbia o delusione e invitandolo a riflettere sui punti di forza e capacità emerse durante il gioco.

Anche se può sembrare difficile, è importante insegnare ai bambini che il vero segreto del successo nella vita dipende dal modo in cui sapranno affrontare il fallimento.

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