Obesità infantile: un problema che va affrontato

Il fenomeno dell’obesità infantile e del sovrappeso è molto diffuso in Italia e negli ultimi anni la situazione ha raggiunto numeri che devono far riflettere. Secondo gli ultimi dati disponibili in Italia 1 bambino su 3 è in sovrappeso e uno su 10 in condizione di obesità.

Obesità infantile: un fenomeno in aumento

In Italia i bambini che rientrano nella categoria del sovrappeso e ancor di più in quella dell’obesità sono veramente molti, tanto da far schizzare il nostro paese al terzo posto tra quelli dell’Unione europea, dopo Cipro e la Grecia (fonte: WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative‎).

Secondo gli ultimi dati disponibili, circa il 19% dei bambini e delle bambine tra i 8-9 anni è in sovrappeso e il 9,8% è addirittura obeso, con una percentuale di gravemente obesi che sfiora il 2,6%. Mentre il numero di bambini in sovrappeso è leggermente calato rispetto alla precedente indagine, dal 2023 il numero di obesi e gravemente obesi è in aumento (prima era rispettivamente 9,4% e 2,4%). La condizione di sovrappeso caratterizza perlopiù i maschi, con una minore incidenza tra le bambine.

Trattandosi di una patologia che porta con sé una serie di conseguenze sulla salute del bambino è molto importante che gli adulti, primi fra tutti i genitori, si assumano la consapevolezza che se qualcosa si può fare per migliorare lo stato di salute fisico e psichico di questi bambini, dipende proprio da loro.

Obesità infantile: l’importanza della prevenzione

Il 4 marzo è stato scelto dall’organizzazione mondiale della sanità come il World Obesity Day, ovvero il giorno dedicato ai problemi dell’obesità. In Italia, è Okkio alla Salute che si occupa di fare indagini ed elaborare statistiche sull’obesità infantile, e grazie alla collaborazione con le scuole di sensibilizzare le famiglie e gli stessi bambini.

Infatti pensare che il fenomeno del sovrappeso o dell’obesità si possa risolvere da sé con il semplice passare del tempo o magari assumendo delle pillole è un’utopia. Occorre prima di tutto educare i genitori e poi i bambini ad un corretto regime alimentare e ad un sano stile di vita.

Sarebbe utile già durante il periodo della gravidanza che le donne frequentino dei corsi nei quali le si spieghi come affrontare l’alimentazione dei figli già in età infantile, in modo che una corretta educazione alimentare inizia a partire da dentro alla famiglia. Ciò significa abituare il bambino sin da piccolo a nuovi sapori, coniugando in questo modo sapore e salute.

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Ma la prevenzione parte anche dal luogo in cui si vive, tanto che sarebbe ben accetto l’intervento delle autorità locali nel realizzare zone urbane che aiutino la famiglia a star all’aria aperta con figli, come aree verdi o piste ciclabili.

Obesità infantile: una corretta educazione alimentare

L’obesità e il sovrappeso si combattono prima di tutto a tavola. Da una serie di indagini condotte da tutti i pediatri d’Italia si è arrivati a scoprire che la maggior parte dei bambini mangia male. Eccessivo consumo di merendine e cibi confezionati anche più volte alla settimana, bevande zuccherate e gassate, nonché scarso consumo di frutta e verdura.

Una corretta educazione alimentare passa quindi non solo attraverso la famiglia, la quale dovrebbe essere la prima a proporre alimenti sani fin dai primi mesi di vita e a coinvolgere in cucina i propri bimbi, ma anche la scuola, la quale dovrebbe proporre al posto delle macchinette erogatrici di merendine e bevande zuccherate, distributori di frutta e verdure.

Sarebbe anche auspicabile introdurre tra le materie scolastiche, l’educazione alimentare in modo da rendere i bambini più consapevoli sull’argomento.

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