Tonsillite nei bambini: cause, sintomi, rimedi

Le tonsille sono organi linfoghiandolari del cavo orale che svolgono una funzione di difesa dell’organismo prevalentemente nei primi anni di vita di un individuo, quando le difese immunitarie non sono ancora perfettamente sviluppate.

Quando l’individuo cresce, con lo sviluppo di altri sistemi di difesa immunitaria, il loro ruolo si riduce progressivamente.

Nei primi anni di vita, però, per il contatto con i microrganismi presenti nell’ambiente e per il contatto con gli altri bambini, le tonsille possono andare incontro a processi infiammatori occasionali o recidivanti, con la possibile formazione di essudato purulento, a seconda di quanto sia importante la proliferazione batterica. In questo modo si sviluppano le tonsilliti: il Dottor Paolo Petrone, otorino di MioDottore, ci aiuta a fare chiarezza sull’argomento.

Quali sono i sintomi della tonsillite nei bambini

La tonsillite nei più piccoli può determinare sintomi differenti da bambino a bambino. Il mal di gola e il dolore alla deglutizione rappresentano i sintomi più comuni.

Le tonsille possono apparire arrossate e ingrandite di volume e, in alcuni casi, possono presentare placche di colore biancastro.

I linfonodi del collo possono gonfiarsi e diventare dolenti. La tonsillite può essere anche accompagnata da febbre, affaticamento e spossatezza.

La febbre e la difficoltà nella deglutizione rappresentano i sintomi più temibili della malattia. La prima perché può determinare gravi complicanze a carico della regione orofaringea con formazione di ascessi peritonsillari e diffusione delle raccolte purulente nelle regioni vicine alle tonsille.

Invece, la difficoltà alla deglutizione costituisce una temibile complicanza nel paziente pediatrico perché, a causa del dolore, il bambino può avere difficoltà a ingoiare cibi e bevande andando incontro a disidratazione e squilibri idroelettrolitici.

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Cosa succede quando le tonsille si ingrossano

Quando le tonsille diventano particolarmente grandi, si possono verificare diverse condizioni di salute, alcune più gravi, altre meno.

Il bambino può avere mal di gola quando deglutisce o parla, con difficoltà a ingoiare sia cibi solidi che liquidi. Se questa situazione è particolarmente ingravescente, si può riflettere sulla corretta nutrizione del bambino, causando perdita di peso e squilibri idroelettrolitici più o meno gravi.

Il bambino può anche incorrere in difficoltà respiratoria notturna e apnee. Infatti, le tonsille ingrossate possono ostruire parzialmente le vie respiratorie, causando un’interruzione temporanea della respirazione durante il sonno (sindrome delle apnee notturne) che, nei casi più gravi, può porre anche indicazione all’intervento chirurgico di rimozione delle tonsille (tonsillectomia).

Infine, tonsille particolarmente grandi che vanno continuamente incontro a infezioni batteriche o virali, con necessità di terapie antibiotiche ripetute, rappresentano un’altra situazione critica che necessita di un attento monitoraggio medico e che potrebbe incorrere anch’essa nella necessità di trattamento chirurgico di rimozione delle tonsille (tonsillectomia).

Cause della tonsillite: batteri oppure virus?

La tonsillite può essere causata sia da batteri che da virus.

Tonsillite di origine batterica

La tonsillite di origine batterica è generalmente caratterizzata dalla presenza di placche, con febbre e gonfiore dei linfonodi del collo.

Si accompagna a mal di testa, affaticamento e malessere generale. Secondo le linee guida delle società medico scientifiche internazionali, a differenza della tonsillite di origine virale, la forma batterica richiede un trattamento con terapia antibiotica se la temperatura corporea supera i 38º C.

Tonsillite di origine virale

Anche la tonsillite virale si può accompagnare spesso ad aumento della temperatura corporea, dolore alla deglutizione e tumefazione linfonodale, ma ha un decorso molto più rapido rispetto alla forma batterica e si risolve nell’arco di 24/48 ore, senza necessità di terapia antibiotica.

Questo perché i virus non rispondono agli antibiotici. Il trattamento si basa esclusivamente sul sollievo dei sintomi e sulla guarigione spontanea determinata progressivamente dal sistema immunitario.

Come si cura la tonsillite nei bambini

Diversi sono i trattamenti utilizzati per gestire gli episodi di tonsillite nei bambini. Non solo trattamenti medici, ma anche alcuni “rimedi della nonna” hanno la loro validità scientifica.

Riposo e idratazione sono fondamentali per prevenire la disidratazione che può verificarsi con l’aumento della temperatura, la sudorazione profusa e con la ridotta idratazione determinata dal dolore alla deglutizione.

Gargarismi con acqua salata tiepida possono aiutare a ridurre l’infiammazione e ad alleviare il mal di gola. Inoltre, mangiare cibi morbidi e facili da deglutire, come zuppe, puree, gelati, può aiutare ad alleviare il dolore causato dalla tonsillite.
Al contrario è importante evitare cibi piccanti, croccanti o duri, che potrebbero irritare ulteriormente la gola.

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Per quanto riguarda i farmaci, invece, è sempre importante seguire le indicazioni del medico per evitare effetti collaterali e/o indesiderati, determinati dall’assunzione di sostanze sotto-dosate o iper-dosate o non indicate per le condizioni del bambino.

Se il bambino ha dolore o febbre, è possibile somministrare paracetamolo o ibuprofene seguendo le dosi consigliate dal pediatra.

Se la tonsillite è invece causata da un’infezione batterica, e se la temperatura corporea supera i 38° C, il medico potrebbe prescrivere un ciclo di cura a base di antibiotici. Anche in questo caso è importante seguire attentamente le istruzioni del medico e completare l’intero ciclo di antibiotici, attenendosi al corretto dosaggio prescritto, anche se i sintomi migliorano prima, per evitare la comparsa di resistenze batteriche che potrebbero dar luogo a nuovi episodi infettivi.

Infine, è fondamentale ridurre o evitare il contatto con altre persone. I bambini, purtroppo, a causa delle proprie scarse difese immunitarie ancora in fase di sviluppo, costituiscono dei temibili vettori di infezione.

Possono essere contagiati facilmente da altri bambini, e altrettanto facilmente possono trasportare virus e batteri a casa, mettendo in difficoltà le persone fragili della famiglia (soprattutto i nonni).

Quando è necessario l’intervento?

Secondo le linee guida nazionali italiane e secondo le linee guida internazionali di tutto il mondo, un solo episodio di tonsillite non pone indicazione per eseguire un intervento chirurgico di rimozione delle tonsille (tecnicamente chiamato “tonsillectomia”).

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Come per qualsiasi intervento chirurgico, infatti, anche l’intervento di tonsillectomia non è esente da possibili rischi o complicanze.

Nel caso di questo intervento, il rischio post-chirurgico più grande che può verificarsi è quello del sanguinamento, che può verificarsi anche dopo 14 giorni dall’esecuzione dell’intervento.

Per questo motivo il medico seleziona solo quei pazienti che sono affetti da episodi di tonsillite che non si risolvono con la terapia medica.

Il paziente viene sottoposto a una valutazione medica specialistica dall’otorino che studia la storia del paziente, il numero di episodi di tonsillite all’anno, la presenza (o meno) di febbre, la necessità (o meno) di eseguire terapia antibiotica.

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Il paziente viene sottoposto all’esecuzione di una fibrolaringoscopia, con l’ausilio di una fibra ottica per esaminare lo stato della regione orofaringea che circonda le tonsille.

Se nel corso dell’ultimo anno gli episodi di tonsillite hanno superato i 4 o 5, con febbre e necessità di terapia antibiotica, i genitori vengono informati della necessità di sottoporre il piccolo paziente a intervento chirurgico di tonsillectomia.

Vengono illustrati i benefici per la vita del paziente e le possibili complicanze, per aiutare i genitori a compiere la scelta migliore per la salute del proprio piccolo.

Quali sono gli accorgimenti per prevenire la tonsillite?

Per prevenire il rischio di sviluppo di tonsilliti, un consiglio tanto banale quanto importante, diffusosi molto durante la pandemia da COVID-19, è relativo all’igiene delle mani.

Le maggiori forme di trasmissione di virus e batteri si determinano per via respiratoria o per contatto. Mentre queste forme di trasmissione si sono fortemente ridotte durante il periodo COVID grazie all’utilizzo di gel e mascherine, oggi, con il ritorno alla normalità, virus e batteri stanno ritornando a contagiare i più piccoli.

Per questo motivo è fondamentale quantomeno insegnare ai bambini a lavarsi spesso le mani e a prestare attenzione alla propria igiene personale.

Con lo stesso principio, anche i lavaggi nasali con soluzione fisiologica svolgono un ruolo importante nella prevenzione delle infezioni da virus e batteri. Questi microrganismi, infatti, se raggiungono i piccoli pazienti attraverso la via aerea, si depositano all’interno delle fosse nasali e qui vanno incontro a replicazione, per poi scendere lungo la gola e contribuire allo sviluppo di adenoiditi e tonsilliti.

I lavaggi, in questo modo, contribuiscono a eliminare le popolazioni di virus e batteri con un’azione meccanica, portando via le secrezioni contaminate.

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Infine, ultima ma non meno importante è l’azione delle terapie immunostimolanti che contribuiscono durante la stagione invernale a potenziare le difese immunitarie dei piccoli pazienti aiutandoli, per quanto possibile, a resistere all’attacco di questi microrganismi.

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