Dalla Cina, la prima fattoria didattica di Hello Kitty

Cosa c’è di meglio che unire le coltivazioni biologiche agli eroi dei cartoni animati? E’ quello che succede ad Hong Kong dove, dal 2010 è possibile visitare la prima fattoria didattica di Hello Kitty!

Alla Hello Kitty Go Green Organic Farm dell’agricoltore Raymond Cheng, si può passeggiare tra frutta, verdura ed animali “a braccetto” con la gattina più famosa del mondo. Con indosso una tuta blu da vera contadina, un cappello di paglia con l’immancabile fiocco rosso per proteggersi dal sole e una bella carota appena colta in mano, Kitty è accanto ai visitatori alla scoperta della natura, insegnando loro l’importanza della natura e i segreti per una sana alimentazione.

In questa fattoria didattica, la figura di Hello Kitty accoglie gli ospiti grandi e piccini nel suo stand e li accompagna lungo i sentieri, spiegando dove andare e aiutandoli a scegliere l’attività didattica migliore. Attraverso manifesti, striscioni e cartelli direzionali, Kitty dispensa ai turisti utili consigli sul mondo bio, come in un vero e proprio parco giochi a sfondo naturalistico. La sua immagine è ovunque, anche sui meloni!

Alla Hello Kitty Go Green Organic Farm tutto è pensato per promuovere il biologico in maniera più divertente, soprattutto per i bambini. In compagnia della loro micia preferita, imparano a piantare, irrigare e raccogliere, diventando mini coltivatori grazie a un programma didattico pensato su misura per loro. Iscrivendosi al programma, infatti, possono seguire gli sviluppi del loro piccolo orto, andando alla fattoria per controllare di persona frutta e verdura tutte le volte che vogliono. E la costanza premia! Dopo due mesi e mezzo, infatti, ricevono un diploma di agricoltori bio!

Come nei migliori luna park, non manca un’area caffè e un negozio di souvenir, con pupazzetti di Hello Kitty in versione contadina e spaventapasseri. Secondo il fondatore della fattoria didattica, l’idea di unire biologico e fumetti funziona. L’azienda agricola, infatti, è molto frequentata, con picchi anche di 1.000 ingressi al giorno.

E voi che ne pensate, l’idea potrebbe funzionare anche in Italia?

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