Bimbi in quarantena: cosa fare

La diffusione del virus Covid-19 richiede ai genitori la conoscenza precisa delle misure da adottare nel caso tuo figlio sia stato contagiato o ha avuto contatti con persone che hanno contratto il virus.

Bambini e coronavirus : le 3 casistiche

Secondo gli ultimi DPCM, le indicazioni del Ministero della Salute e altre integrazioni ufficiali da parte del governo e dell’INPS, si devono seguire delle prassi precise e distinte nelle diverse situazioni in famiglia, a scuola o nel lavoro che potrebbero presentarsi. Vediamo quali sono le diverse procedure nel caso tuo figlio sia positivo, oppure sia solo entrato in contatto con contagiati o manifesti dei sintomi sospetti.

Nota bene : queste indicazioni di massima potrebbero variare a seconda del del medico curante, delle autorità sanitarie e da Regione a Regione.

Cosa fare quanto tuo figlio è positivo al Covid-19

Se tuo figlio, dopo aver effettuato il tampone, è risultato positivo al Covid-19 l’intera famiglia deve stare in isolamento almeno 10 giorni, anche se siete tutti asintomatici.
È il medico di famiglia o il pediatra che decide se il tampone va effettuato da tutti gli altri componenti del nucleo familiare e, naturalmente, il tuo bambino non può andare a scuola finché non sarà guarito, cioè fino a quando non avrà due tamponi negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro.

Nel caso in cui tuo figlio abbia meno di 14 anni puoi richiedere, insieme a tuo marito, la modalità di lavoro agile (smartworking) oppure un congedo, con paga al 50% per i successivi 14 giorni.

Puoi entrare quindi in stato di malattia, secondo quanto previsto dall’Inps o richiedere il congedo più volte, tante quante sono le evenienze dello stesso tipo in caso di altri figli contagiati fino al 31/12/2020.

Cosa fare quando un compagno o un insegnante di tuo figlio risultano positivi

Nell’evenienza che uno dei compagni o un insegnante di tuo figlio sia positivo al virus, è il bambino soltanto che deve fare la quarantena di almeno 10 giorni, insieme a tutta la classe.
In questo caso, però, la famiglia può continuare a recarsi a lavoro e gli altri fratelli a scuola ed è il pediatra a decidere se effettuare un tampone, ma solo al piccolo non a tutta la famiglia.

I genitori possono andare a lavoro, ma se il bambino ha meno di 14 anni pur non essendo positivo, possono chiedere il congedo parentale con lo stesso trattamento previdenziale descritto sopra. Possono anche richiedere di lavorare da casa in via precauzionale per 10 giorni. Come detto il congedo è fruibile più volte nel caso di altri contagi da Covid-19, sempre fino a fine 2020.

Cosa fare se tuo figlio manifesta sintomi riconducibili al Covid-19

Nel caso in cui il tuo bambino abbia sintomi che possano far pensare a un contagio da coronavirus, bisogna contattare il pediatra e attendere la sua valutazione.
Lo stesso decide se è necessario fare il tampone e se bisogna stare in quarantena preventiva prima di ricevere il risultato.

È solo il bambino che deve stare in isolamento fiduciario e non il resto della famiglia, come pure i compagni di classe che non devono fare quarantena. È tuttavia consigliato un atteggiamento di prudenza e di prevenzione di ulteriori potenziali contagi.
Riguardo ai compagni di classe, agli insegnanti e anche alla famiglia sulla necessità di effettuare il tampone o meno, la decisione spetta al Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica, preventivamente informato.

Ricordiamo inoltre la differenza essenziale tra isolamento e quarantena:

L’isolamento è la separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare
tempestivamente nuovi casi.

Fonti :

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