Gravidanza e lavoro: come comunicare l’arrivo del bebè al datore di lavoro

Quale momento più magico di un test di gravidanza positivo? Per non parlare della faccia del futuro papà e di tutto il gruppo di parenti e amici che saranno felici dell’arrivo del bebè. Ma ecco anche il momento della comunicazione ufficiale al datore di lavoro. Un buon modo di gestire la cosa è quella di non farsi prendere dall’ansia ma di pianificare insieme al capo una buona strategia per non gravare in modo negativo sull’azienda. Scegliete il momento opportuno per parlargli dell’arrivo del bimbo, senza aspettare che il pancione si palesi da solo. Infine, non dimenticate di compilare tutta la documentazione relativa al congedo di maternità per non arrivare al nono mese con l’acqua alla gola.

Come pianificare la maternità a lavoro

Qualunque siano i rapporti con il vostro datore di lavoro è opportuno chiedere un colloquio formale o informale per comunicargli la notizia faccia a faccia. Successivamente, sarebbe bene pensare già ad una pianificazione per il periodo di assenza, in base al ruolo che si ricopre in azienda è possibile richiedere un sostituto o spartire i compiti tra i colleghi. In ogni caso, iniziate già da subito ad organizzare il lavoro sia per quando sarete a casa, sia per quando ritornerete.

Se pensate di riuscire a portare avanti serenamente la gravidanza e svolgete un lavoro non faticoso, potrete anche decidere di iniziare il congedo un mese dopo (ottavo invece di settimo): questa opzione vi permetterà sia di dimostrarvi volenterosa nei confronti dell’azienda, sia di avere un mese in più per stare con il bimbo dopo la nascita. In generale, una tempestiva comunicazione al datore di lavoro dimostra sempre un atteggiamento propositivo.

Comunicate per tempo la gravidanza al lavoro

La prima visita ginecologica si effettua tra la quarta e la sesta settimana, subito dopo aver scoperto la gravidanza con il test. Ma quando dirlo al capo? Molte donne aspettano a comunicare pubblicamente il proprio stato fino al raggiungimento della dodicesima settimana (terzo mese) perché si raggiunge il momento in cui il rischio di interruzione diminuisce di molto.

Non c’è una regola generale che dice quando comunicarlo all’azienda, ma ricordatevi che più a lungo aspetterete peggio potrebbe andare la cosa: essere sincere fin da subito è sempre la mossa vincente. Inoltre, se volete confidarlo ad alcune colleghe cercate di fare in modo che la notizia non arrivi al capo prima della vostra comunicazione ufficiale.

Documentazione INPS per la gravidanza

La legge italiana prevede una documentazione specifica da compilare per poter usufruire dei diritti del congedo di maternità. È necessario richiedere direttamente all’INPS o al patronato del lavoro i moduli che dovranno essere compilati e in parte consegnati al datore di lavoro. Occuparsi della burocrazia per tempo vi farà stare più tranquille e vi garantirà di poter entrare in congedo senza problemi: bisognerebbe iniziare a prendere informazioni già dal sesto mese. Il congedo di maternità è di cinque mesi: due prima della nascita e tre post-partum oppure un mese prima della nascita e quattro mesi dopo.

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