I videogiochi che aiutano i bimbi dislessici

27 marzo 2024 –

Una nuova ricerca internazionale coordinata da studiosi di Bergamo, Padova, Pavia, Milano, Varese, Lecco e Parigi rivela che alcuni tipi di videogiochi potrebbero essere d’aiuto nei disturbi del linguaggio nei bambini dislessici.

Bimbi dislessici: che cosa dice la ricerca sui videogiochi

L’importanza del gioco nello sviluppo cognitivo, sensoriale e sociale di un bambino è universalmente riconosciuta, tuttavia esistono ancora tanti pregiudizi nell’accettare come anche i videogiochi moderni possano avere anche benefici invece che creare dipendenze e comportamenti asociali nei bambini.

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È quello che ha provato a indagare un team di ricercatori: per quanto riguarda la percezione dei fonemi, punto critico nella dislessia evolutiva, i videogiochi d’azione potrebbero effettivamente affrontare e risolvere le problematiche nella percezione dei fonemi.

La nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature, dal titolo “Action video games normalise the phonemic awareness in pre-readers at risk for developmental dyslexia”, ha spiegato che alcuni videogiochi sono in grado di velocizzare la capacità di lettura dei bimbi dislessici. Infatti nella ricerca si indaga come i videogiochi d’azione potrebbero normalizzare la percezione dei suoni linguistici nei bambini in età prescolare con difficoltà linguistiche, come la dislessia.

Le precedenti ricerche su Videogiochi e dislessia

Questa ricerca prende il via da un altro studio, condotto nel 2013 all’Università di Padova sempre dagli stessi autori. E diverse altre indagini hanno evidenziato come la velocità di lettura nei bambini dislessici, possa beneficiare di un intervento riabilitativo attraverso videogiochi che stimolano particolarmente l’attenzione.

Anche un altro studio, pubblicato in Australia da alcuni ricercatori dello stesso team, arrivava alle stesse conclusioni. Lo studio internazionale mostrava già come l’utilizzo di un videogioco d’azione, per poche ore al giorno, possa migliorare la lettura dei bimbi dislessici.

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Gli studi si sono interessati dell‘effetto dei videogiochi sui bambini dislessici poiché la dislessia è un disturbo che riguarda lettura e riconoscimento dei fonemi. Ecco la definizione dell’AID (Associazione Italiana Dislessia):

La Dislessia è un disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella lettura accurata e fluente di un testo in termini di velocità e correttezza. Questa difficoltà, a causa della fatica nella lettura, si riflette spesso nella comprensione del testo.”

Per farci capire meglio cosa si prova ad essere dislessici, l’AID ha messo a punto una pagina, in cui è possibile sperimentare in modo semplificato le difficoltà di lettura in una persona dislessica.

Videogiochi d’azione: un aiuto per migliorare linguaggio e attenzione

Ma torniamo allo studio. Come spiega Sara Bertoni, del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Bergamo e primo autore dello studio: “Questa ricerca preventiva ha coinvolto 120 bambini nell’ultimo anno di scuola dell’infanzia. Un gruppo di questi mostrava difficoltà nei prerequisiti della letto-scrittura, essendo quindi a rischio di futura dislessia. Lo studio ha rilevato che solamente 20 sessioni di gioco con un videogioco d’azione di 45 minuti ciascuna sono sufficienti per annullare i disturbi specifici nella percezione dei fonemi”.

Il miglioramento nella percezione dei fonemi è stato riscontrato nella maggior parte dei bambini che facevano parte dell’indagine, con miglioramenti visibili, anzi più che doppi, rispetto ai bambini trattati con il metodo linguistico tradizionale.

Gli autori dello studio sottolineano anche il valore dell’esperienza ludica nel potenziare l’attenzione nei bambini e migliorare la velocità di elaborazione del linguaggio, fondamentale, come evidenziato da precedenti studi, per le future competenze di lettura».

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Queste scoperte potrebbero essere fondamentali per lo sviluppo di futuri programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo, quali i disturbi di apprendimento, linguistici, di coordinazione motoria e disturbi dello spettro autistico, sempre più diagnosticati tra i bambini.

Il merito è della stimolazione dei circuiti del cervello. I risultati si hanno nella memoria dei suoni del linguaggio e nell’attenzione visiva del bambino.

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