Baby Pit Stop, Stazioni di Allattamento e i messaggi di incoraggiamento delle mamme

L’allattamento in pubblico è stato ormai ampiamente sdoganato: è molto importante per una neomamma sentirsi libera di allattare il proprio bambino come e quando vuole, ma è altrettanto importante che riesca a farlo in comodità e relax.

Molte madri che allattano al seno avranno sicuramente sperimentato lo stress e l’ansia di trovare un luogo accogliente e confortevole per allattare o usare il tiralatte. Cabine, camerini, auto… Sono molti gli angoli in cui le mamme hanno escogitato modi per prepararsi a eventi imprevisti durante l’allattamento, soprattutto nei mesi freddi.

Le modalità di allattamento sono molteplici e per le madri è difficile prevedere quando e dove il bambino chiederà di essere nutrito. L’allattamento al seno è un atto semplice e naturale che tutte le madri possono fare ovunque, senza orari o frequenze prestabilite.

L’allattamento al seno però non è un compito esclusivo della donna: come ribadito più volte anche nella Settimana Mondiale dell’allattamento, perché l’allattamento al seno funzioni davvero è necessaria una rete di governi, spazi di lavoro, comunità locali, sistemi sanitari e famiglie.

Dalle Stazioni di allattamento americane ai Baby Pit Stop dell’Unicef che stanno spuntando in tutta Italia, ecco come si sta affrontando la questione.

Usa: Stazioni di allattamento personalizzate che assomigliano a oasi

Le Stazioni per l’allattamento al seno, dove le neo mamme si fermano per allattare i loro bambini, sono molto diffuse negli Stati Uniti. Questi luoghi sono caratterizzati dall’igiene e dalla possibilità di condividere momenti di intimità con il proprio bambino lontano dagli occhi del pubblico, ma anche dalla possibilità di leggere i messaggi lasciati dalle precedenti mamme sul muro come segno di incoraggiamento per le altre madri.

Negli Stati Uniti infatti l’azienda Manava realizza vere e proprie postazioni indipendenti per l’allattamento al seno, che rendono i cubicoli meno simili a prigioni e più assomiglianti a oasi in cui le madri sono serene di trascorrere il tempo.

Come riporta “Motherly“, le mamme stanno diventando creative nel personalizzare questi spazi pubblici.

Queste cabine hanno una loro identità. Infatti, sulle pareti delle stazioni di allattamento, è possibile leggere il contenuto di alcuni bigliettini lasciati da altre mamme che hanno allattato nella piccola stazione, con lo scopo di incoraggiare le altre madri che utilizzeranno il box successivamente. “Il tuo corpo è incredibile”; “Guardati, sostieni un altro essere umano!”; “Produttrice di latte, donatrice di vita”, sono soltanto alcune delle frasi che si leggono.

Una mamma, Myah Tinay, le ha condivise su Instagram: “Finalmente ho avuto la possibilità di usare una capsula infermieristica @mamava_vt e Oh mio Dio. Questi messaggi sullo specchio mi hanno toccato le corde del cuore”.

Questa mamma ha spiegato che è contenta di allattare il suo piccolo in pubblico, ma gradisce il fatto che ci sia uno spazio “intimo”, realizzato per le donne che vogliono condividere quest’atto d’amore nella più totale riservatezza.

Leggi anche: Allattamento in pubblico: un gesto che ha ancora bisogno di spiegazioni

Italia: Baby Pit Stop per un allattamento al seno confortevole

Anche in Italia qualcosa si sta muovendo per rendere più piacevole alle neo mamme l’allattamento al seno del loro bambino quando sono fuori casa o sul posto di lavoro. Il Baby Pit Stop (BPS) dell’UNICEF, ispirato all’omonimo lavoro de “La Leche League”, è un ambiente protetto dove le madri possono allattare i loro bambini e cambiare i pannolini in tutta tranquillità.

Per questo motivo, l’UNICEF Italia intende istituire i BPS in tutto lo Stato, nell’ambito del programma “Allattiamo insieme”, a partire dalle sedi regionali.

Il nome BPS deriva dal breve tempo necessario per effettuare il “cambio gomme + rifornimento di benzina” comune nelle gare di Formula 1. In un BPS, i pannolini vengono cambiati e il bambino alimentato con latte materno sano, ricco di nutrienti e anticorpi.

Come allestire un Baby Pit Stop

Chiunque disponga di un negozio o di uno spazio può fare domanda per partecipare all’iniziativa promossa dall’UNICEF a patto che vengano rispettate alcune regole:

Un baby Pit Stop deve offrire:

  • Una poltroncina o una sedia comoda
  • Un fasciatoio o un appoggio adatto per fare il cambio del pannolino
  • Un piccolo spazio giochi se la struttura lo consente
  • Opuscoli che riguardano l’iniziativa.

Ciò che non è permesso sono l’affissione o la presenza di manifesti pubblicitari di prodotti per l’infanzia come il latte in polvere, biberon ecc.. che vanno in qualche modo a sostituirsi al latte materno.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *