Carie nei denti da latte: cosa fare

La carie nei denti da latte è purtroppo più comune di quanto si creda. Lo smalto più sottile e meno mineralizzato rende i più piccoli particolarmente a rischio e le cattive abitudini, legate ad esempio all’uso prolungato di biberon con bevande zuccherate, possono addirittura cronicizzare la malattia.

È importante quindi cercare di prevenire il prima possibile questo disturbo, con accorgimenti da prendere non solo prima della crescita del primo dentino, ma addirittura già dalla gravidanza. Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Angela Fiorillo, dentista di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma.

Quanto è diffusa la carie nei denti da latte? Perché si parla di carie da biberon?

La salute dei denti è fondamentale fin dai primissimi mesi di vita del bambino, in quanto la carie è una delle malattie croniche più diffuse nell’infanzia. Nonostante l’attenzione al trattamento odontoiatrico del bimbo sia maggiore, si vedono sempre più bambini, a volte molto piccoli, con numerose carie ai denti da latte.

Spesso si sente parlare di carie da biberon (baby bottle syndrome), in quanto la carie in età infantile è quasi sempre determinata dall’uso prolungato del biberon con bevande zuccherate (latte e zucchero o miele, latte e biscotti), soprattutto nelle ore notturne.

Talvolta viene anche intinto il ciuccio nel miele o in bevande zuccherate, avendo la convinzione errata che il miele in età pediatrica abbia un effetto calmante sui neonati, quando invece sarebbe da evitare nel primo anno di vita per scongiurare il rischio di botulismo infantile.

In alcuni casi, anche l’allattamento notturno proseguito per anni a richiesta può rappresentare un rischio per la formazione di carie, in quanto di notte il flusso di saliva è minore e non è possibile lavare i denti.

Come si manifesta la carie nei denti da latte?

Il primo segnale della carie è rappresentato dalla perdita di colore e lucentezza del dente. Il dente cariato diventa più ruvido, nonostante non sia accompagnato da fastidi, successivamente può evidenziarsi la distruzione del tessuto duro del dente, che avanzando può portare a dolori acuti che si emergono quando la carie diventa molto grande e raggiunge la parte interna del dente (polpa).

Se la carie non viene trattata, il dolore diviene più intenso fino a provocare l’infiammazione della polpa, che può evolvere in un’infezione con comparsa di ascessi, gonfiore o bollicina gengivale a ridosso del dente cariato.

Quali sono le cause della carie nei denti da latte? Esistono dei fattori di rischio?

Sono diverse le cause e i fattori di rischio che favoriscono le carie nei bambini. Tra i principali responsabili ci sono i batteri presenti nella bocca (in particolare lo Streptococco Mutans), che aggregandosi, complice la scarsa igiene, formano la placca batterica.

I batteri contenuti nella placca si nutrono di zuccheri provenienti dall’alimentazione per produrre degli acidi che distruggono il tessuto duro del dente (smalto e dentina).

Altri fattori di rischio sono rappresentati da:

  • caratteristiche anatomiche della struttura dei denti;
  • predisposizione individuale del bambino.

È possibile prevenire le carie anche in modo “indiretto”, cioè già dalla gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino?

Il primo importante passo per poter prevenire la carie nell’infanzia prevede di favorire la comunicazione e la sensibilizzazione all’educazione della salute orale della donna in gravidanza (prevenzione indiretta).

È importante informare la gestante che esiste una correlazione con il livello di salute orale, la presenza di parodontite e la frequenza di pasti ricchi di zuccheri. Inoltre, bisogna considerare che il 25% delle donne in età riproduttiva è affetta da carie dentale attiva o trattata e che tale situazione aumenta il rischio di insorgenza di carie nel bambino.

Numerosi studi hanno dimostrato che i genotipi di Streptococco Mutans (batterio responsabile della carie) nei bambini appaiono uguali a quelli presenti nelle madri, confermando l’alto rischio di trasmissione verticale di tali batteri. Pertanto, è necessario sensibilizzare le mamme a prendersi cura del proprio cavo orale con l’obiettivo di favorire la salute della bocca del proprio figlio.

Consigli per le donne in gravidanza:

  • in caso di iperemesi gravidica, risciacquare la bocca dopo ogni episodio di vomito;
  • spazzolare i denti dopo ogni pasto con dentifrici al fluoro;
  • condurre un’alimentazione equilibrata;
  • sottoporsi a controlli periodici dal dentista.

Nei primi mesi di vita del bambino si può pulire la bocca del neonato con una garzina sterile inumidita dopo ogni poppata. Dopo lo svezzamento i genitori possono usare un piccolo spazzolino manuale con una punta di dentifricio al fluoro.

Quali sono gli accorgimenti da prendere quando spunta il primo dentino e nello svezzamento?

Quando erompono i primi dentini da latte i batteri responsabili delle principali patologie del cavo orale iniziano a insediarsi nella bocca del neonato.

Fondamentale è l’igiene orale nei primi mesi. Con l’eruzione dei primi denti da latte si può utilizzare, oltre alla garzina sterile, lo spazzolino da dito, uno spazzolino realizzato totalmente in silicone con setole morbide da un lato per spazzolare i primi dentini e massaggiare delicatamente le mucose.

Durante lo svezzamento, bisogna limitare la somministrazione di bevande e cibi con zuccheri aggiunti. In ogni caso si consiglia di spazzolare i dentini con una piccola quantità di dentifricio al fluoro.

A che età sarebbe consigliato il primo controllo dal dentista?

Il primo controllo dal dentista va effettuato (se non ci sono particolari problematiche) intorno ai tre anni di vita del bambino, quando si considera completa la dentizione decidua.

I denti da latte vanno controllati periodicamente per seguire il bambino nella crescita, per intercettare eventuali malocclusioni e soprattutto per favorire la sensibilizzazione del bambino verso la cura della propria bocca.

Quali sono le cure e trattamenti nelle carie da denti da latte?

È molto importante curare i denti da latte in quanto consentono un’efficace masticazione, evitando l’insorgenza di dolori e infiammazioni e soprattutto per permettere una fisiologica permuta dei denti definitivi.

I denti da latte vengono trattati come i permanenti. Nei casi di denti da latte cariati è opportuno rivolgersi subito al dentista, che a seconda della profondità della carie deciderà di rimuovere il tessuto cariato e otturare il dente oppure, se la carie è profonda tanto da raggiungere la polpa, si procede con terapie specifiche: pulpotomia o cure canalari.

In casi estremi si opterà per l’estrazione del dentino. In tal caso sarà cura del dentista applicare dei mantenitori di spazio per assicurare la fisiologica eruzione dei denti permanenti. È molto importante il rapporto di fiducia e di empatia che si riesce a instaurare tra il dentista e il bambino per favorire la sua collaborazione per qualsiasi atto terapeutico vada intrapreso.

Leggi anche: Sigillatura dei denti nei bambini, i consigli del dentista

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *