Danzaterapia e metodo Fux per i bambini con disabilità

La danza non è semplicemente un’attività per il tempo libero: attraverso la danzaterapia, infatti, è possibile migliorare la consapevolezza del proprio corpo e promuovere il benessere psicofisico. Questo è ancora più evidente nei bambini che presentano una disabilità, psichica o fisica.

La danza come mezzo di espressione

Molti studi sottolineano che attraverso la danza il bambino impara a gestire meglio il controllo del proprio corpo, migliorando la pianificazione motoria, che è uno dei problemi spesso presenti nei bambini con disabilità, sviluppando, allo stesso tempo, la consapevolezza del proprio corpo nello spazio, apprendendo schemi di movimento necessari per lo svolgimento delle attività quotidiane.

Oltre a ciò, gli esperti sottolineano che la danzaterapia mira a integrare corpo, cuore e mente, affinché l’individuo armonizzi tutte le dimensioni del proprio organismo. Il movimento, infatti, è in grado di favorire, attraverso una comunicazione interna, una connessione tra cervello e corpo, attraverso feedback fisici e sensoriali continui. Questo apporta dei miglioramenti nella concentrazione e nell’attenzione, altri aspetti di cui spesso i bambini con disabilità sono carenti, con conseguente aumento dell’autocoscienza dell’consapevolezza di se stessi e delle persone attorno.

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Ma la danzaterapia aiuta soprattutto i bambini con disabilità nella comunicazione e nelle relazioni interpersonali, questo perché attraverso la danza si sviluppa quella comunicazione non verbale che è compresa universalmente. Per cui i bambini, attraverso la danzaterapia migliorano la loro capacità di esprimere emozioni senza le barriere della parola parlata.

Tutto questo influenza anche le loro abilità sociali, perché la danzaterapia fornisce un’esperienza condivisa in un contesto di gruppo, che crea un senso di comunità e di connessione e migliora la comprensione delle emozioni proprie e degli altri, la cosiddetta empatia.

Danzaterapia: quando il “non riesco” diventa “si, posso”

La danza è sempre stata un elemento fondamentale dell’espressione dell’individuo, perché rappresenta il connubio delle due dimensioni del soggetto: la razionalità, rappresentata dalla ragione e l’emotività, rappresentata dalle emozioni. Queste due dimensioni si esprimono attraverso il movimento del corpo.

Ciò viene testimoniato dal fatto che fino ai due anni i bambini sono solo corpo ed emozione, solo dopo l’inizio del percorso scolastico prevale in loro la ragione a causa dei maggiori stimoli dati allo sviluppo delle competenze cognitive.

La funzione della danzaterapia mira a questo: ad integrare corpo, cuore e mente, affinché l’individuo armonizzi tutte le dimensioni del suo organismo.

Nei soggetti disabili e soprattutto nei bambini affetti da questa condizione, questo è ancora più importante, perché favorisce in essi il contatto con il proprio corpo e allo stesso tempo di cooperare con altri bambini con differenti possibilità fisiche, unendo quindi movimento e interazione.

Negli ultimi anni si sta sviluppando la ‘’Dance Ability’’, adatta ai bambini disabili, perché non richiede una preparazione anteriore, ma si basa sull’improvvisazione del movimento. Per cui il bambino non vive il disagio di una gara o del mostrare la perfezione tecnica. Deve solo improvvisare.

Scopo principale della Dance Ability, nata in America grazie ad un progetto elaborato da Alito Alessi, è quello di facilitare, da parte del disabile, la conoscenza del proprio corpo, attraverso l’interazione con altri soggetti disabili e non.

Proprio perché basata sulla improvvisazione, è fondamentale l’istaurarsi della fiducia tra i soggetti e questo porta al miglioramento della capacità relazionale dei bambini disabili.

L’obiettivo principale della Dance Ability è quello di aiutare i bambini disabili a trasformare i loro limiti, i loro ‘’non ci riesco’’ in possibilità, in ‘’sì, posso!’’. Questo avviene grazie al potere facilitante della danza, che stimola l’attivazione delle risposte del corpo agli stimoli emotivi e sensoriali.

Attraverso la danza il soggetto disabile diventa padrone del proprio corpo, che riesce a tirare fuori, a portare alla luce le zone dimenticate, le emozioni nascoste, causa molto spesso di rabbia, ansia e frustrazione.

Fonte immagine: www.danceability.com

Il metodo Fux per permettere ad ognuno di esprimersi attraverso la danza

Questo metodo è stato elaborato da Maria Fux, danzatrice e coreografa argentina, che pratica da anni la danza e la insegna a giovani e adulti. In questi anni Maria Fux ha compreso quanto sia forte il potere comunicativo e espressivo di stati d’animo e sentimenti della danza. Per cui ha deciso di elaborare il suo metodo, adatto a persone di qualsiasi età e di qualsiasi condizione psicofisica, dando un attenzione maggiore ai soggetti portatori di disabilità, soprattutto bambini.

L’attenzione al soggetto disabile parte proprio dalla sua caratteristica principale, la sua limitata capacità di agire nell’ambiente circostante. Il metodo Fux prende il via proprio da questo, perché vede la danza come “la possibilità”: dove c’è il limite, nella danza c’è il “si può”, in modo tale che tutti abbiano la capacità di esprimere se stessi, il proprio corpo e le proprie emozioni e, allo stesso tempo, relazionarsi con soggetti a cui viene data la stessa possibilità.

Per questo il metodo Fux trae la sua massima efficacia in una dimensione di gruppo, perché secondo Maria Fux, soltanto nella condivisione la danza si mostra come potente mezzo espressivo e comunicativo.

Il bambino disabile imparerà, in tal modo, a prendere contatto, attraverso la danza, con il proprio sé corporeo, utilizzando questo come forma espressiva e creativa, raccontando se stesso, le proprie emozioni, le proprie frustrazioni e le proprie paure attraverso i movimenti del corpo.

Allo stesso tempo, la danza diventa uno strumento per entrare in contatto, a livello emotivo, con l’altro, divenendo strumento di crescita, cambiamento e arricchimento personale.

Nel bambino disabile tutto ciò facilita lo scarico delle emozioni negative, migliora il suo umore, e aumenta la consapevolezza di sé e del proprio corpo. Tutto ciò ne favorisce il benessere.

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