Roma: a scuola si vaccinano per far tornare la bimba che ha subito trapianto organi

Nella scuola elementare di Monte Mario, è accaduto un fatto che ha messo in risalto come, con un dialogo aperto, possano nascere azioni di grande solidarietà verso il prossimo.

Bambini, famiglie e insegnanti hanno fatto ricorso alle vaccinazioni, comprese quelle non obbligatorie, per permettere ad una ragazzina di 11 anni di frequentare la scuola insieme a loro in assoluta sicurezza.

La bambina trapiantata: una vita in solitudine

La bambina, che per motivi di riservatezza chiameremo solo G., è nata prematuramente e questo le ha causato una pesante infezione all’intestino. La situazione non era delle migliori, infatti ha dovuto subire diversi interventi chirurgici e ad oggi vive con ben cinque organi trapiantati.

Si è trattato di un intervento davvero molto delicato e ancora adesso la piccola G. rischia il rigetto. Per questo motivo assume regolarmente farmaci immunosoppressori. Ciò significa appunto che le mancano le difese immunitarie più importanti, per cui potrebbero esserle fatali tante malattie virali che per i soggetti sani sono del tutto banali.

A causa di tale situazione, la bambina ha fino ad ora ricevuto la sua istruzione in aule isolate e la madre l’ha sempre protetta con enorme accortezza da tutti gli agenti esterni potenzialmente pericolosi.

Vaccinazioni per alunni e maestre: un gesto di grande solidarietà

Per la prima volta la piccola G. ha finalmente potuto frequentare la scuola insieme agli altri bambini. La mamma si è impegnata tanto per organizzare assemblee dedicate con le altre famiglie, il dirigente scolastico e il corpo insegnanti.

Tutti, per un totale di 50 persone, hanno compreso a pieno la situazione e si sono attivati per rendere l’ambiente ospitale anche per la bambina trapiantata.

Inizialmente diversi bambini non erano in regola con le vaccinazioni, nonostante fosse in vigore la legge Lorenzin. Dopo i colloqui hanno assunto i vaccini, sia obbligatori che non, non solo tutti i compagni di classe della piccola, ma lo hanno fatto anche i suoi insegnanti e le famiglie.

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